Dustin Hoffman: da protagonista a ruolo secondario ed è amareggiato dal cinema
Cinema / News - 09 July 2015 08:30
Dustin Hoffman parla della sua carriera nell'industria cinematografica e di come la situazione sia peggiorata rispetto alla tv
Dustin Hoffman ha rilasciato una lunga intervista all'Indipendent in cui si è soffermato sulla settima arte, ha parlato della sua carriera da attore e di come il cinema in questo momento stia attraversando una fase di crisi soprattutto dovuta ai problemi di low budget.
Cinema. In cinquant'anni di carriera non ha mai visto il cinema ridotto così male, il principale problema secondo l'attore premio Oscar è lo scarso investimento nei confronti dell'industria cinematografica: "“Risulta estremamente difficile credere che si possano portare avanti opere di un certo valore con i capitali ridotti al minimo che circolano oggigiorno”.
Il Laureato. "Noi abbiamo girato Il laureato che poteva poggiare su delle basi solide: la sceneggiatura era meravigliosa, gli autori spesero tre anni prima di dare alla luce lo script, il regista era eccezionale e poteva contare su un cast ed una troupe altrettanto eccezionali. Nonostante si trattasse di un piccolo lungometraggio, le azioni si svolgevano all’interno di quattro pareti, con pochi attori protagonisti, quel lungometraggio richiese ben cento giorni di riprese!”
Protagonista. “Prima o poi il cerchio si chiude. La mia parte da protagonista è stata con “Il Laureato”, quando da un momento all’altro mi trovai a essere una star. Per la maggior parte degli attori succede che cominci che con quelli che con eufemismo definiamo ruoli di supporto, anche se sono molto di meno che ruoli secondari. Se sei fortunato cominci a essere sempre più importante, fino a diventare protagonista. Poi raggiungi una certa età in cui non sei più il protagonista, ma torni a essere un personaggio secondario, tipo il mentore del protagonista. E così il cerchio si chiude” avrebbe raccontato l'attore.
TV. “Credo che la televisione abbia raggiunto il suo picco, mentre siamo nel peggiore momento in assoluto per il mondo del cinema – almeno negli ultimi 50 anni che ne faccio parte”.
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