Comics, migrazione inversa sul Corriere dei Piccoli ed addio balloon nei fumetti
Comics / News - 28 December 2013 16:00
I primi eroi del fumetto USA, propugnatori domestici e borghesi di una schietta mitologia, emigrarono al contrario, dall'America alla nostra penisola, approdando nel 1908 sul "Corriere dei Piccol
I protagonisti comics che campeggiavano sulle pagine dei giornali statunitensi all’inizio del Novecento compirono la grande traversata, emigrando in Italia, grazie ad illustrazioni colorate proposte sul “Corriere dei Piccoli”. Ebbero così una collocazione editoriale nuova; se in America erano destinati ad un pubblico di tutte le età, nella nostra penisola si videro dedicati ad una specifica fascia di mercato per fanciulli e vennero mutilati del balloon.
Al posto della nuvoletta contenente le parole dette o pensate dai personaggi oppure suoni e rumori provenienti da qualche fonte inserita nella storia di volta in volta narrata, le vignette furono corredate di didascalie. Quest’ultime, reputate più erudite e meno sovversive dei balloon, risultavano composte di ottonari a rima alternata o baciata. Accanto ai comics importati, v’erano giochi, racconti e la posta dei lettori che miravano all’apprendimento del linguaggio.
Gli eroi USA trovarono ad accoglierli dei colleghi italiani. Per esempio Bilbolbul, creato dal piemontese Attilio Mussino, rimasto noto anche per aver illustrato il romanzo “Le avventure di Pinocchio, storia di un burattino” del Collodi. Bilbolbul è un bambino africano che, nel proprio villaggio natio, vive storie bizzarre e surreali; il suo autore, prendendo alla lettera modi di dire e metafore conferisce loro forma grafica ed infatti il negretto si adegua a livello fisico alle espressioni utilizzate per raccontarne le curiose vicende.
Nel primo numero del Corriere dei Piccoli Bilbolbul ruba un uovo e, rimproverato dalla madre, cambia colore: da nero diviene, nell’ordine, rosso di vergogna, giallo per l’invidia, verde per la rabbia, bianco di paura, blu per i lividi ed infine di nuovo nero grazie ad un anziano molto saggio che lo dipinge con del lucido! Il simpatico bambino, sulla scia dei commenti in rima che compaiono sotto le vignette delle sue gesta, adopera un tornio per aguzzare l’ingegno, sa farsi veramente in quattro con effetti all’altezza del miglior illusionista, e via di seguito.
Altri personaggi di quel periodo sono la moltitudine di pupazzetti inventati dal ligure Antonio Rubino, collaboratore del “Corriere dei Piccoli” sin dalla fondazione, nonché disegnatore della testata. Fra le sue creature, concepite come fantocci intellettuali e fiabeschi che si muovono con deliziosa goffaggine, spiccano Quadratino, Italino e Pierino. Il primo è un fanciullo dal viso perfettamente squadrato e bidimensionale, il secondo un interventista che durante la Grande Guerra si diletta facendo dispetti all’austroungarico Kartoffel Otto, il terzo un bambino che tenta invano di sbarazzarsi di un mostruoso pupazzo.
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