Black Swan: il cinema torna in punta di piedi
Cinema / News - 16 February 2011 22:32
La danza vista dal mondo del cinema
Il 18 febbraio uscirà in Italia Black Swan (Il cigno nero), film diretto da Darren Aronofsky (The Fountain - L'albero della vita - 2006, The Wrestler - 2008) e interpretato dalla bella e talentuosa Natalie Portman passata inspiegabilmente sotto silenzio alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia ma vincitrice ai Golden Globe come migliore attrice drammatica e tra le favorite agli Oscar. Il film, che ha fatto molto discutere per le scene lesbo, l'odio verso una figura materna possessiva, il linguaggio scurrile, e l'inquietudine vissuta e agìta dalla protagonista, torna a proporre la danza e il mondo del balletto come luogo in cui si scontrano vissuti esistenziali, competizione, dura disciplina e sentimenti forti. Probabilmente l'imprescindibile Scarpette rosse del lontano 1948 di Michael Powell ed Emeric Pressburger più gli si avvicina per il dramma psicologico che vi trova espressione e per quell'assunto per cui la danza è un'arte per cui si più arrivare a compiere gesti estremi. Ma nel corso degli anni il cinema ha proposto il mondo della danza nei più svariati modi. A partire da film come Footloose (1984) e Dirty Dancing (1987) in cui il ballo veniva interpetato dai giovani protagonisti come libera espressione di sé contro un mondo adulto rigido e castrante, passando per Flashdance (1985) in cui la danza significava invece riscatto dalla mediocrità di una vita priva di prospettive, per poi attraversare con Chorus line (1985) l'ambiente delle estenuanti selezioni per un musical da parte di ballerini disposti a tutto per emergere dalla massa e uniti dalla comune passione per la danza, si giunge ai più recenti film sul ballo. Tra gli ultimi ricordiamo l'emozionante Billy Eliot (2000) in cui un dodicenne inglese scopre in sé la passione per la danza e lotta contro tutti per arrivare a mostrare le sue doti in un prestigioso provino e il più austero The Company (2003) del grande Robert Altman in cui il regista ci fa entrare nel rigoroso e spietato mondo della compagnie di ballo in cui competizione e quotidiano sudore fanno da padroni.
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