Birdman, il nuovo film di Inarritu con un tormentato Michael Keaton
Cinema / News - 25 August 2014 08:00
Il regista messicano Alejandro González Iñárritu, 4 anni dopo "Biutiful", porta sul grande schermo una black comedy che racconta la storia di un attore in declino. Nel c
Birdman. E’ un film di genere commedia / drammatico Usa del 2014, diretto dal messicano Alejandro González Iñárritu su sceneggiatura dello stesso regista in collaborazione con Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris e Armando Bo. Il film - conosciuto anche col nome “The Unexpected Virtue of Ignorance” (“Le imprevedibili virtù dell’ignoranza”) - è stato selezionato per aprire la 71ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, il 27 agosto 2014, nella Sala Grande del Palazzo del Cinema al Lido. “Birdman” è interpretato da un cast notevole composto da Michael Keaton (nel ruolo di Riggan Thomson / Birdman), Zach Galifianakis (Brandon Vander Hey), Emma Stone, Edward Norton, Andrea Riseborough (Laura), Amy Ryan (Griffin Murray), Naomi Watts, Merritt Wever (Annie), Bill Camp e Benjamin Kanes (Giovane Birdman). La pellicola si avvale della fotografia di Emmanuel Lubezki, del montaggio di Douglas Crise, delle musiche di Antonio Sanchez, della scenografia di Kevin Thompson e dei costumi di Albert Wolsky. “Birdman”, co-prodotto dallo stesso Iñárritu con New Regency Pictures e Worldview Entertainment, verrà distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi da 20th Century Fox a partire dal 17 ottobre 2014, mentre in Italia arriva il 5 febbraio 2015.
Trama film Birdman. “Birdman” (o “Le imprevedibili virtù dell'ignoranza”) è una black comedy che racconta la storia di un attore in declino (interpretato da Michael Keaton), che in passato era stato famoso per aver interpretato il ruolo di un iconico supereroe. Un ruolo importante, ma scomodo, tanto che ha segnato la sua carriera in positivo, ma lo ha anche bloccato all'interno di un'interpretazione da cui sembra non riuscire più a liberarsi. Oggi l’uomo lotta per portare in scena uno spettacolo a Broadway ed è alle prese con le difficoltà e gli imprevisti della messa in scena, che dovrebbe rilanciarne il successo e permettergli di recuperare la gloria e la fama. Quella che appare come un'ultima possibilità prima del tracollo è però minacciata da molti imprevisti: nei giorni che precedono la sera della prima, infatti, Keaton deve fare i conti con un ego irriducibile e gli sforzi per conciliare la sua famiglia, la carriera e se stesso.
Alejandro González Iñárritu filmografia. Alejandro González Iñárritu è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, compositore e montatore messicano, classe 1963. I suoi 4 film più noti, Amores perros (2000), 21 Grammi (2003), Babel (2006) e Biutiful (2010) hanno guadagnato complessivamente dodici nomination agli Oscar, oltre che le lodi della critica. Un riconoscimento più che meritato per Iñárritu, primo regista messicano a ricevere una nomination come miglior regista sia agli Oscar che dalla Directors Guild of America. Inoltre, è il primo e unico regista messicano ad aver vinto il premio per la miglior regia al Festival di Cannes. Successi che arrivano dal lontano, dalla sua formazione presso l’Universidad Iberoamericana, dove ha studiato comunicazione, e prima ancora grazie alle esperienze da giovanissimo (a 17 e 19 anni) in Europa e in Africa, dove vive per un anno con soli 1000 dollari. Non è un caso che questa intensa esperienza (tanto dal punto di vista fisico che intellettuale) influenzerà profondamente la visione artistica di Iñárritu negli anni successivi, insieme alla lettura dei grandi classici dell’esistenzialismo, che andranno a definire il suo modo di vedere e fare cinema. “21 Grammi” è straordinario: il regista gira la prima parte del film con continui flash-forward, mentre alcune riprese sono eseguite utilizzando cineprese senza cavalletto, per conferire alle immagini un effetto particolare. Inoltre, “21 Grammi” è il secondo film sulla Trilogia sulla morte del regista messicano (di cui fanno parte anche “Amores perros” e “Babel”) e la tematica filosofico-religosa è predominante. Il titolo del film si riferisce al peso (21 grammi) che ognuno di noi perderebbe esalando l'ultimo respiro. Benicio del Toro, Naomi Watts e Sean Penn sono le star della pellicola, mentre per il suo film successivo “Babel ” (2006), Iñárritu affianca alle superstar Brad Pitt e Cate Blanchett un cast di attori debuttanti e non professionisti, per raccontare alla sua maniera quattro storie ambientate fra Marocco, Messico, Stati Uniti e Giappone. Importante anche l’ultimo film di Iñárritu, “Biutiful” (2010), il primo in lingua spagnola dai tempi di “Amores perros”. Il cast include uno straordinario Javier Bardem, mentre per la prima volta il regista fa a meno della sceneggiatura di Guillermo Arriaga, fino qui sempre al suo fianco. Ne esce un film duro, ma apprezzatissimo dalla critica, che lo ritiene probabilmente il lavoro migliore del regista messicano. La storia di Uxbal, che si guadagna da vivere procurando lavoro ad immigrati clandestini prima che gli venga diagnosticato un cancro, ha lasciato il segno. Chissà se la stessa sorte toccherà all’atteso “Birdman”.
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