Assassin's Creed Syndicate recensione videogame per PS4 e Xbox One: assassini nella Londra vittoriana
Games / News - 22 October 2015 14:00
Assassin's Creed Syndicate è l'ultimo capitolo della famosa saga Ubisoft, ambientato questa volta nella capitale inglese. La riproduzione perfetta della Londra vittoriana e la possibilità
Assassin’s Creed Syndicate games, il brand di Ubisoft più venduto e apprezzato dai videogiocatori porta il nome di Assassin’s Creed, saga nata nella scorsa generazione e che ha sùbito riscosso grande seguito e successo. Gli esordi della serie, di stampo medio-orientale e arrivati poi nel cuore del continente europeo con il secondo capitolo ambientato in Italia, ha creato un genere particolare, fatto di combattimenti corpo a corpo e parkour tra i tetti delle costruzioni cittadine. L’enorme dinamismo e cura nell’intrecciare realtà storiche e personaggi di fantasia ha creato un ecosistema credibile e sempre intrigante, sospeso tra le lotte passate e presenti degli Assassini e dei Templari, i due eterni nemici nel corso della storia.
Trama, Assassin’s Creed Syndicate non si discosta molto dal filone narrativo classico, incentrato sulle segrete e costanti azioni di sabotaggio della setta degli Assassini, contro il potere vigente nella capitale inglese, nelle mani di corporazioni dei Templari. Nel periodo storico scelto, quello del 1868, fatto di fabbriche e quartieri cittadini di operai, i due fratelli Frye arrivano in città, unendosi alla congrega degli Assassini. Il contatto di Henry Green li informa dello stato attuale delle cose, aiutandoli a costruire progressivamente una loro banda, i Rooks, in modo da prendere il controllo dei quartieri londinesi. Se l’obiettivo finale è quello di rovesciare il potere in mano ai Templari, le prime mosse partono da Whitechapel, dove comanda la gang dei Blighters.
Gameplay, come da consuetudine, anche in Assassin’s Creed Syndicate la città è divisa in quartieri e strade da percorrere, fra segreti da scovare e missioni, principali e secondarie, da affrontare. Una delle novità di questo nuovo capitolo risiede nella possibilità di scegliere tra due diversi personaggi di gioco, l’assassino Jacob o la più silenziosa sorella Evie. Ogni missione può così essere affrontata in due differenti maniere, con un approccio maggiormente d’azione o in modo più tattico e ponderato. Jacob ha a disposizione un arsela più vario e resiste meglio ai colpi, a differenza della meno resistente Evie, dotata però di un’enorme facilità di fuga e di nascondersi anche dopo esser stata scoperta dai nemici. Gli spazi più ampi della mappa hanno permesso inoltre l’introduzione dei combattimenti in carrozza, lungo le strade della Londra vittoriana, un’ulteriore introduzione avvenuta in Syndicate. L’ultima aggiunta risiede nel rampino, gadget che torna utile durante le fughe negli spazi più angusti della città, dove viene preferito al classico sistema parkour caratteristico della serie.
Grafica, Assassin’s Creed Syndicate riproduce fedelemente e in maniera perfetta la Londra del 1868, tra nuovi quartieri proletari e le zone più famose e riconoscibili della capitale inglese. Le strade sono affollate di persone, vestite secondo i costumi dell’epoca, e l’architettura è dettagliata e perfettamente in linea con quella vittoriana. Il lavoro artistico e storico, come sempre, risulta così estremamente efficace nel ricreare situazioni e atmosfere del periodo storico scelto, unite ad un impianto grafico ottimo. Il sistema di illuminazione è ulteriormente affinato rispetto al precedente episodio, e il fumo che esce da camini e tombini restituisce l’aria fumosa della seconda rivoluzione industriale. Le animazioni dei personaggi principali sono sempre fluide e piacevoli da vedere, oltre alle fattezze e ai costumi dei due protagonisti, realistici e splendidamente realizzati.
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