Festival Di Venezia: Diario Del 4 Giorno, Tra Il Femminismo Di Potiche E L'Uomo In Crisi De La Passione

Venezia: in un clima più puritano degli altri anni, assistiamo quest'anno ad una programmazione ferrea delle proiezioni, divise in maniera calibrata tra quelle per la stampa e quelle per il pubblico. Segno che anche l'Italia si stia organizzando?
Tra i film in concorso, in assoluto il migliore finora è Potiche, di Françoise Ozon con una magnetica Catherine Deneuve e un dimesso Gerard Depardieu. Alla proiezione ci sembrava di assistere ad un film di Billy Wilder, per come era oleata la macchina narrativa, tra battute fulminanti e colpi di scena calcolati. La Deneuve interpreta una moglie che, come una statuita è posata in ogni luogo senza reagire: quando il marito, industriale in difficoltà verrà sequestrato dai suoi operai, lei prenderà le redini dell'azienda e sarà dirigerla in maniera esemplare. Nonostante il regista Ozon si sia stupito che il film - una commedia - sia stato selezionato per il concorso, per noi il migliore visto finora.
L'Italia arriva con La passione di Carlo Mazzacurati. La storia di un regista che da cinque anni non lavora e che si deve accontentare di dirigere la processione della passione di Cristo in un paesino della Toscana, ci fa gridare al miracolo narrativo: finalmente un film scritto da quattro sceneggiatori. Segno di una nuova maturità del cinema italiano: anche se nel finale si indulge in un romanticismo nostalgico che mal sia addice ai toni della commedia. L'importante è cominciare bene.
Altro film è il russo Ovsyanki (Silent Souls) di Aleksei Fedorchenko. La storia è di Miron che, rimasto vedovo chiede al suo migliore amico, di aiutarlo a dirle addio secondo i rituali della cultura Merya, un'antica tribù ugro-finnica del lago Nero. Già la trama prelude al finale, che forse per colpi di scena improvvisi poteva essere anticipato di mezz'ora. Ovsyanki avrà forse più successo in Russia che in Italia.
Il glamour quest'anno latita. A parte la Crescentini vista passeggiare dopo la conferenza di 20 sigarette, oppure la Capotondi che distilla frasi, non ci pare un gran parterre mondano. Stefania Rocca si presta agli scatti dei fotografi con abbracci ai fan, Ligabue fugge perché deve andare ad un'altra conferenza. Ma questa non era la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica? Per fortuna all'Excelsior c'è Jerry Calà che si intrattiene con i molti fan, di tutte le età.
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