Cesare Previti vs Wikipedia. Vince l'enciclopedia libera di Jimmy Wales in tribunale contro l'ex ministro
Daily / News - 01 July 2013 08:39
Wikipedia e Previti: diffamazione e web libero. Sono queste le tematiche principali della “guerra” scoppiata tra Cesare Previti e la fondazione Wikimedia Foundation di Jimmy Wales, a seguito di una qu
Wikipedia Il 20 giugno 2013 potrebbe essere una data storica per l'informazione libera sul web, da ricordare e tramandare ai posteri: è il giorno in cui il tribunale civile di Roma si è schierato dalla parte di Wikipedia contro la querela per diffamazione inoltrata da Cesare Previti: una vittoria non solo di Jimmy Wales, e del cofondatore Larry Sanger, ma di tutto il popolo del web che giornalmente si rivolge all'enciclopedia online più famosa del mondo per ricercare informazioni gratuite e accurate sui più disparati argomenti.
Il tribunale civile di Roma sposa in piena la linea difensiva proposta dai legali di Wikipedia: il portale svolge esclusivamente funzioni di hosting provider, cioè fornisce uno spazio web e gli strumenti necessari per pubblicare dei contenuti. Inutile quindi la richiesta di risarcimento danni avanzata da Cesare Previti poiché Wikipedia, come ampiamente segnalato sul portale, non è responsabile di ciò gli utenti scrivono. Si aprono quindi nuovi scenari per i proprietari di spazio internet: se esplicitamente segnalato, non saranno più perseguibili civilmente in merito ai contenuti, editi da terzi, apparsi sulle proprie pagine.
In attesa di nuovi sviluppi, la sentenza, tuttavia, apre un nuovo dibattito sulla democrazia e sulla libertà di stampa online: se Wikipedia, al pari di altri gestori, non sarà più perseguibile civilmente, a chi rivolgersi in caso di calunnia o diffamazione? Sembra ovvio che la colpa debba ricadere sull'autore (o gli autori) dei post web ma … uno studente, un impiegato, in breve, una persona qualunque correrà ancora il rischio di scrivere notizie ambigue, anche se documentabili, con la prospettiva di una causa civile che potrebbe portargli via un bel po' dei propri risparmi? La partita è ancora aperta e tutta da giocare nei prossimi mesi.
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