Lina Sastri, si allontana da Roma ed Arsenio Lupin lascia traccia anche a casa sua

Tv / News - 26 June 2013 13:30

L'estate 2013 si appresta ad essere ricordata come quella dei furti per i VIP della nostra penisola: dopo la coppia di cantanti Gigi D'Alessio-Anna Tatangelo e la star napoletana Leopoldo Mastelloni,

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Lina Sastri non ha fatto eccezione. Anche lei è finita nel mirino di Arsenio Lupin ed è stata derubata come i colleghi del mondo dello spettacolo  Gigi D'Alessio, Anna Tatangelo e Leopoldo Mastelloni. Dei misteriosi furfanti si sono introdotti nella sua abitazione romana, mentre si trova fuori città, ed anche se la VIP dice di non aver avuto nulla di grande valore in casa, si confessa scioccata. A scoprire che c'era qualcosa che non andava è stata una vicina, la quale ieri ha  ha trovato la porta socchiusa, la serratura forzata ed, all'interno, camere a soqquadro e cassetti rovesciati in terra. “Non so ancora cosa hanno portato via”, ha spiegato la Sastri, “Ho mandato un amico a vedere... È brutto, rimane l'idea di una casa violata”.

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I delinquenti dovrebbero essere penetrati nella dimora dell'artista napoletana, sita a Largo Brancaccio,  fra le sedici e le diciotto, facendo piazza pulita di quanto potevano e seminando caos e disordine. Al di là del valore monetario del bottino di cui non conosciamo l'entità, non bisogna dimenticare che molti oggetti che forse sono stati sottratti potevano avere un significato affettivo per l'attrice e che subire un'incursione tutt'altro che gradita in casa lascia senso di profondo sconcerto, innegabile paura e violenza gratuita. Chi ruba colpisce le persone, non solo le cose.

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Lina Sastri, nata il 17 novembre 1957, ha debuttato al cinema con “La bella Otero”, film del 1954 diretto da Richard Pottier.  Il suo primo ruolo importante è stato nel lungometraggio di Pasquale Squitieri “Il prefetto di ferro” (1977). È anche cantante ed ha pubblicato numerosi album principalmente in dialetto napoletano, oltre a concorrere al Festival di Sanremo con il pezzo “Femmene 'e mare” nel 1992. Dieci anni più tardi, ha tenuto un concerto a Yokohama; da tale  esibizione è stato prodotto il disco “Live in Japan”, che include un brano interpretato in giapponese.

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