Sergio Rubini, è Roberto nel portoghese A Montanha e regista con Mi rifaccio vivo
Cinema / News - 03 May 2013 12:59
Dal prossimo 9 maggio nelle sale l'ultimo lavoro dell'artista pugliese all'insegna della filosofia “l'erba del vicino è sempre più verde”
Sergio Rubini interpreta la parte di Roberto nel film portoghese “A Montanha”, firmato alla regia da Vicente Ferraz ed attualmente in postproduzione. Il cast contempla la partecipazione anche di Richard Sammel, Ivo Canelas, Jùlio Andrade, Daniele Grasset. La sceneggiatura è di Daniel de Oliveira e la trama prende il via durante la Seconda Guerra Mondiale, ai piedi del Monte Castello, in Italia: un battaglione brasiliano finisce per perdersi in piena “terra di nessuno”, gli uomini devono scegliere se affrontare la corte marziale o vedersela con un nuovo nemico e tenteranno di realizzare un compito fino ad allora reputato impossibile.
Dal venturo 9 maggio nelle sale è possibile ammirare l'ultimo lavoro da regista di Rubini, "Mi rifaccio vivo". si tratta di una commedia che parla d'invidia e di coloro ai quali viene fornita una seconda possibilità. In soldoni la filosofia dell'opera risulta riassumibile nel famoso detto “l'erba del vicino è sempre più verde” ed essa è stata definita dall'artista pugliese quale “una storia di pacificazione, in linea con il governissimo”. Il corpo attoriale che impersona le vicende proposte reca i nomi di Emilio Solfrizzi, Neri Marcoré, Lillo, Enzo Iacchetti, Margherita Buy, Valentina Cervi, Vanessa Incontrada.
Figlio di un capostazione, Sergio Rubini è nativo della provincia di Bari. Dopo gli studi al Liceo Scientifico Federico II di Altamura, si è trasferito nella Capitale nel 1978 per frequentare l'Accademia Nazionale Silvio D'Amico, che tuttavia ha abbandonato dopo due anni. Sa suonare il pianoforte ed è un grande amante del teatro. È riuscito a lavorare con importanti direttori artistici come Antonio Calenda, Ennio Coltorti, Gabriele Lavia ed Enzo Siciliano, ma per anni ha faticato a farsi spazio al cinema. Fra i suoi film ricordiamo “La stazione” del 1990, “Il viaggio della sposa” del 1997 e “L'anima gemella” del 2004.
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