Psy, la KBS bandisce il video Gentlemen per motivi d'ordine pubblico
Daily / News - 19 April 2013 13:55
L'ultimo singolo del rapper sudcoreano tocca i centosessanta milioni di visualizzazioni ma è sommerso dalle critiche, anche perché accusato di pubblicità occulta\r\n
Psy ha visto mettere al bando il video del suo “Gentlemen” da una televisione sudcoreana, la Kbs, in quanto “danneggia l'ordine pubblico”, mostrando segni di violenza contro cartelli stradali e perciò contro la pubblica proprietà. Inoltre piovono le accuse di pubblicità occulta, perchè, esaminando le immagini della clip musicale, s'impongono all'attenzione degli spettatori tanti marchi in bella mostra: tutte aziende che avrebbero sborsato molto denaro per apparire nel filmato ottenendo spot di livello planetario. L'ufficio stampa del cantante, ballerino e rapper sudcoreano ha negato in maniera poco efficace di aver ricevuto un milione di dollari dall'applicazione Candy Rush, la quale è ben visibile al principio del video. “Non abbiamo sentito parlare di contratti e non siamo nemmeno sicuri se l'importo di un milione di dollari sia corretto o meno”, hanno spiegato laconicamente i collaboratori di Psy.
\r\nIntanto “Gentlemen”, come previsto, spopola e tocca i centosessanta milioni di visualizzazioni. Presentato sabato 13 aprile 2013 alle 10.30, ora italiana, presso il Seul World Cup Stadium da un magnetico Psy la cui performance è stata diffusa nel globo intero in live streaming su YouTube, si tratta di un'opera maggiormente dance rispetto al precedente tormentone “Gangnam Style” e, al pari di esso, propone al pubblico una danza contagiosa.
\r\nNonostante le varie polemiche in corso, il presidente sudcoreano Parco Geun-Hye ha elogiato il lavoro di Psy, noto all'anagrafe come Park Jae-Sang, nato il 31 dicembre del 1977 nella capitale della Corea del Sud, Seul. Difatti il presidente ha sottolineato come tale pop star dia il buon esempio contro la pirateria, perché paga l'operato dei coreografi che gli forniscono i passi di danza adoperati nelle sue esibizioni.
© Riproduzione riservata