Che bella giornata con Checco Zalone, ridere ci piace!
Tv / News - 14 March 2013 13:02
Oggi, giovedì 14 marzo 2013, la prima serata di Canale 5 offre brio e divertimento
Stasera alle 21.10 in prima visione tv su Canale 5 c'è "Che bella giornata", il secondo film di Checco Zalone. Decretato la pellicola italiana più vista di tutti i tempi non contiene certo la miglior interpretazione del comico barese, ma fa ridere e sorridere ed è questo che conta. Diretto dal regista Gennaro Nunziante, è la storia di un buttafuori di una discoteca della Brianza che si mette a fare il safety officer del duomo di Milano in seguito al rischio di attentati che richiede misure di sicurezza particolari. In breve tempo, grazie soprattutto alla sua notevole chiacchiera che genera continui equivoci, Checco diviene la vera minaccia al patrimonio artistico italiano e chi lo ha assunto comprende di non aver fatto un buon affare. Il giovane conosce una bella studentessa d'architettura che si finge francese, mentre in realtà è araba, Farah (Nabiha Akkari), e se ne innamora. Ma la ragazza è a Milano per portare a compimento una tremenda vendetta e, capendo immediatamente la faciloneria di Checco, vorrebbe usarlo quale ignaro alleato per i propri piani. Non sa ancora che il cuore buono di quel maldestro quanto simpatico italiano è in grado di spegnere l'odio da cui è trasportata.
\r\nChecco Zalone, all'anagrafe Luca Pasquale Medici, oltre ad essere comico, è imitatore, cabarettista, cantautore, musicista, sceneggiatore, conduttore televisivo ed avvocato. In questa prova attoriale torna al cinema dopo il suo film d'esordio, "Cado dalle nubi" (2009), pellicola autobiografica in cui interpretava il personaggio di sé stesso. Con "Che bella giornata", uscito nelle sale il 5 gennaio 2011 e distribuito da Medusa per la produzione di Pietro Valsecchi, ha incassato al botteghino quasi 47 milioni di euro. È una commedia leggera. Che vede l'apporto artistico, fra gli altri, del cantautore e rapper Caparezza e di Tullio Solenghi nel ruolo di Papa Benedetto XVI.
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