Piergiorgio Paterlini, dall’amore gay alla fisica quantistica

Comics / News - 13 March 2013 07:40

Il nuovo libro di Piergiorgio Paterlini descrive la rivoluzione della fisica quantistica, vista come trait d’union tra quotidiano e universale

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La trama di Fisica quantistica della vita quotidiana. 101 microromanzi  è semplice e accattivante. Centouno racconti rincorrono vari generi letterari, passando dal giallo al romanzo d'amore, dalla denuncia sociale alla fantascienza, ma soprattutto rivelano le mille sfumature dell’animo umano. Tra ironia e la descrizione delle vicende quotidiane di sempre, tra la disperazione di un amore sbagliato e l’adrenalina di una corsa di 100 metri o le disavventure di un rospo vittima di un sadico gioco infantile ecco apparire la fisica quantistica, capace di cambiare la filosofia, la religione e la nostra stessa comprensione del mondo. Quella teoria scientifica di universi paralleli, capace di collegare l'infinitamente grande all'infinitamente piccolo, ampliando quanto i nostri sensi percepiscono e dando un nuovo significato al nostro modo di vedere la realtà.

Piergiorgio Paterlini è nato nel 1954, ha cominciato a fare il giornalista a diciassette anni, sia collaborando con quotidiani di grande richiamo nazionale che dirigendo piccoli ma qualificati magazine che intrecciavano strettamente letteratura e tematiche sociali (giovanili soprattutto). Scrittore e giornalista, ha fondato, con Michele Serra e Andrea Aloi, il giornale Cuore. Settimanale di resistenza umana. Quest’ultimo è stato un apprezzato periodico satirico italiano.

Per Einaudi ha pubblicato Matrimoni (Gli Struzzi 2004) e Matrimoni gay (ET Saggi 2006). L’altro libro famoso di Paterlini è Ragazzi che amano ragazzi (Feltrinelli). Già dal titolo si intuisce il difficile tema dell’omosessualità adolescenziale. Un’opera nata da un’esigenza profonda dello scrittore, che ha dichiarato: “Questo libro non me l’ha proposto nessuno, esso è nato da uno scandalo che avevo dentro di me. Non capivo perché non ci fosse ancora un libro così e che io volevo, in primis, leggere”.

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