Zero Dark Thirty - La guerra in Iraq al cinema

Esce giovedi 7 febbraio l'ultima fatica della regista statunitense Kathryn Bigelow, prima donna nella storia a vincere l'Oscar per la miglior regia nel 2010 con The Hurt Locker. Si tratta di Zero Dark Thirty, un film storico e drammatico scritto da Mark Boal che è stato presentato come la storia della più grande caccia all'uomo più pericoloso del mondo, ovvero il racconto dell'operazione che ha condotto alla cattura e all'uccisione di Osama bin Laden, il fondatore e capo del gruppo militante islamista di al-Qaeda, avvenuta il 2 maggio 2011 ad opera di Navy SEALs. Nominato per cinque Oscar tra cui Miglior Film, Miglior Attrice (Jessica Chastain) e Migliore Sceneggiatura originale, il film ha ottenuto anche quattro nomination ai Golden Globe di cui uno vinto, quello andato a lla miglior attrice drammatica. Il film, come spesso accade ai film che si occupano di temi attuali che dividono, si è attirato molte lodi ma un ugual numero di polemiche dovute alla presunta posizione pro-tortura e all'accusa di ottenere l'accesso improprio a materiali riservati.

Zero Dark Thirty è il secondo film della Bigelow incentrato sulla guerra in Iraq, dopo The Hurt Locker in cui si parlava di un gruppo di artificieri e sminatori esposti ogni giorno a continui pericoli e al loro differente modo di affrontare i rischi del mestiere. Diversi sono stati in questi anni i film che hanno affrontato l'argomento. Ricordiamo infatti anche Redacted (2007) di Brian de Palma, che ha affrontato il tema della brutalità che scaturisce in ambienti altamente problematici e patogeni come quelli militari, o Nella valle di Elah (2007) di Paul Haggis, basato anch'esso su una storia vera, in cui emerge un profondo antimilitarismo che porta a concludere che ci sia qualcosa di profondamente disfunzionale nel sistema della guerra e in tutto ciò che la riguarda.

In attesa di conoscere quante statuette dorate si porterà a casa Zero Dark Thirty, stiamo a vedere se è all'altezza del precedente, bellissimo film della Bigelow che sa raccontare un mondo così maschile con una sensibilità del tutto femminile. 

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