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Cinema / News - 05 September 2012 14:08

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Film Flower, con Zoey Deutch: video

 

 

 

Claudia Cardinale. È un film girato in venticinque giorni, ed è stato semplice realizzarlo. Parla di povertà, di una donna che pensa solo al figlio che non vede e che piange sempre. Oliveira ha un’energia incredibile.

 

Michael Lonsdale. Lui è un personaggio mesto, che fa un piccolo lavoro. Ha  paura di far soffrire la moglie. Mi sono completamente immedesimato in questa figura.

 

Luìs Miguel Cintra. Contare sulla prsenza di attori straordinari è fondamentale. È stato bellissimo lavorare con un cast simile. Miguel mi dise che lo rimporvrvano che lui non parlasse mai dei poveri nei film: vedendo gli atori mi accorsi che non erano vestiti da veri poveri. Quind l’argomento della povertà passava ad un livello più alto, non tanto povertà ma filosofia della povertà. 

 

Cardinale.

Manuel De Oliveira prima di arrivare sul set faceva nuoto. Realizzare una pellicola in così poco tempo è raro. Andrò al Festival in Portogallo e spero di vederlo lì. In questo film c’è la povertà e anche il mistero: ma come una piece di teatro, siamo tutti lì.

 

 

 

 

Harmony Korine

 

 

Come è stato lavorare in un film con quattro ragazze?

James Franco. Sono arrivato a metà delle riprese e lavorare con loro è stato esaltante. Quando sono giunto non si poteva che aspettare che si realizzasse un film come questo per farne parte.

 

Come è nata l’idea del film?

Harmony Korine. Deliberatamente ho fatto in modo che ragazze pure diventassero pericolose. Queste ragazze appartengono a questa cultura, a questo mondo. Ho concepito il film e poi ho pensato ai ruoli ed è stato fantastico averle nel film. È la storia di una prese di potere di ragazze, ma anche delle nuova visione della nuova generazione. Ragazze che crescono con i videogames, i videoclip. Ho cominciato da un’immagine iniziale, ragazze in bikini con fucili che rubavano i turisti: da lì ho trovato le spiegazioni narrative, trovando anche cose strambe fatte da queste ragazze durante la primavera.

 

selena

Volevo lavorare con lui. Con una visione completamente nuova nei confronti del college e delle spring breakers.

 

Ha mai partecipato a delle vacanze di primavera?

Selena Gomez. Non ho potuto mai parteciparvi, a questa vacanze. È la stata la mia occasione.. provenire da Disney Channel ti mette un’etichetta: in questo film che ho realizzato ho pensato più ad un messaggio da divulgare.

 

Selena?????

È stata un’esperenza ecitante, non pensavo sarebbe stato naturale invece sono riuscita pensando di far parte di un’impresa artistica. Harmony ci ha dato libertà di recitazione, abbiamo fatto la faccia da pazze ed è stato facile.

 

Pensa che sarà criticato per l’irriverenza che propone?

Harmony Korine. Quando si fa un film occorre realizzare qualcosa di cui si ricordi. Il film vuole raccontare delle superfici della cultura, non c’è un modo giusto o sbagliato per giudicarlo. Cerco di realizzare film che siano sostanziosi.

 

Vanessa

Sono ragazze pronte a tutto, capaci di prendere il potere. Tenere pistole in mano tutto il giorno è stat la cosa più divertente della mia vita.

 

Non è un ruolo troppo diverso da quelli candidi interpretati finora?

Selena Gomez. Per la mia carriera ho pensato che quel ruolo non fosse adeguato. Ora penso che  il ruolo sia quello giusto.

 

 

 

Venezia 69, incontro con Ermanno Olmi e Peter Brook

 

Abbiamo incontrato alla Mostra del Cinema di Venezia Peter Brook, regista del film fuori concorso The Tightrope prodotto da Ermanno Olmi e Luigi Musini.

 

The Tightrope

 

Come reputa il lavoro di Simon e Peter Brook?

Ermanno Olmi. Una volta in queste sale si parlava di struttura del film. Ora è ridicolo, è come se si chiedesse a Michelangelo la strutta della Pietà Rondinini, o a un poeta lo specifico poetico. Come si fa a dire ciò? Dobbiamo dire a Simon e Peter Brook “grazie per la vostra non specificità”.

Come si è avvicinato a questo progetto, con Ermanno Olmi?

Peter Brook. Nel passato ho visto che se racconto nei dettagli la storia qualcuno poi si perde l’interesse nella trama. Prima che si trovasse una qualche forma ho pranzato con Ermanno Olmi a Milano: aveva capito ciò che volevo dire. Senza parole.

Il film di Simone cerca di restituire un senso per avvicinarsi a qualcosa di più puro, dando nuova vita al lavoro che facciamo.

Come è stato lavorare con suo padre?

Simon Brook. Siamo stati molto complementari. Anni fa dipinsi un suo ritratto: ora ho portatoa conclusione l’ammirazione che ho per lui.

In tempo di crisi è più facile osservare a realtà e raccontarla?

Poco tempo fa leggevo di Renoir che nella crisi del cinema della seconda metà degli anni ’50. è ne momenti di crisi che nascono le idee migliori: è la storia che preme come fa la madre on cil bambnino, rassicurandolo. Così sono gli artigiani del cinema.

 

 

 

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