I Litfiba, nuovo tour e album che pacifica con la realtà

Daily / News - 31 May 2012 16:57

I Litfiba domani si esibiranno al Mandela Forum di Firenze, dopo l’indifferenza dei media e delle case discografiche che li soggiogò nel 2009

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I Litfiba domani si esibiranno al Mandela Forum di Firenze, dopo l’indifferenza dei media e delle case discografiche che li soggiogò nel 2009. Ci fu un tour nel 2010, che toccò le principali città europee, riscuotendo successo: ma è a data di domani a sancire il legame col passato, tanto che collaboratori degli anni ’80 torneranno sul palco, da Gianni Maroccolo ad Antonio Aiazzi, fino a Federico Poggipollini con la desueta chitarra ritmica.

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E con una pausa durata 7 anni (Essere o sembrare è del 2005), propongono il loro nuovo album, Una grande nazione che ha venduto 30.000 copie ad un mese dall’uscita (il 17 gennaio), divenendo disco d\'oro.

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Il loro rock faceva scempio delle tradizioni, composto da gargarismi e ritmi allungati. Come nel singolo Cangaceiro contenuto nel Pirata (1989) che cita la moda dell’esotismo: “Se la terra è tonda e se il mare è blu / da che mondo è mondo il forte vince e non sei tu”. Oppure El Diablo (1990) che cita “E il paradiso è un\'astuta bugia / Tutta la vita è una grassa bugia (…) Spara al serpente della prima mela - eh, el Diablo”, con un pessimismo malcelato. Solo loro sono riusciti a conciliare le sonorità rock con titoli altisonanti, come quelli nati dai quattro elementi naturali del filosofo Anassimandro, El Diablo appunto (il fuoco), Terremoto (la terra), Spirito (l’aria) e Mondi Sommersi (l’acqua). Il primo vendette 400.000 copie, l’ultimo 700.000, alludendo ai rapporti con l’altro sesso (Regina di cuori) oppure a quelli con l’ingordigia politica (L\'esercito delle forchette).

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Ma il nuovo album lascia ben sperare per un futuro limpido, pieno di nuove sonorità legate da una pacificazione con la realtà. Non è indispensabile ribellarsi, bensì prendere ciò che si ha e da lì costruire con fatica il futuro. “Il vento spinge i viaggiatori / nei mille mondi tra dentro e fuori / Nel labirinto dei pensieri / lasciate spazio ai sognatori”, cita La valigia. “Centocinquantuno anni di mafie / e di massoni centocinquantuno / anni di raccomandazioni / noi siamo il paese dei balocchi” è la nota di realtà de Una grande nazione. Ma con una scossa è possibile avanzare: “se siamo solo quelli l’Italia si desta / con una pietra in testa”. El Diablo ora si può soggiogare.

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