Walter Chiari, fino all'ultima risata (beffarda)

Tv / News - 27 February 2012 11:35

“Walter Chiari, fino all’ultima risata”: regia di Enzo Monteleone. Nel cast: Alessio Boni, Bianca Guaccero, Dajana Roncione, Anna Drijver, Karin Proia, Caterina Misasi e Gerry Mastrodomenico. Una mini

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Film Hereditary - Video

Walter Chiari, fino all'ultima risata (beffarda) - Questa sera su Rai1 va in onda la seconda puntata della fiction con protagonista Alessio Boni nel ruolo di Walter Chiari, un fuoriclasse del palcoscenisco che all'apice del suo successo fu travolto dallo scandalo.
Racconta il regista, Enzo Monteleone: "Nei lunghi mesi in cui ho incontrato molte persone che lo hanno conosciuto e che sono state importanti nella sua vita ho sentito sempre un grande affetto nei suoi confronti. E una grande nostalgia. E' venuto fuori il ritratto di un uomo generosissimo, anarcoide, fuori dagli schemi, di enorme talento, coltissimo nonostante le umili origini (leggeva "The Lancet", un mensile di medicina, in inglese! diceva che se non faceva l'attore avrebbe fatto il medico), un uomo sempre disponibile con tutti, soprattutto con i meno fortunati, con gli ex-pugili un po' suonati che lo aspettavano fuori dal teatro sapendo che lui non li avrebbe lasciati a mani vuote".
Walter Chiari trova il suo primo impiego come magazziniere all'Isotta Fraschini, la casa automobilistica milanese di auto di lusso. Pratica la box (nel 1939 è campione lombardo nella categoria dei pesi piuma), ama il tennis e il nuoto. Da sempre gli amici gli riconoscono un incontenibile talento comico.
Nello spettacolo debutta a metà degli anni '40 distinguendosi sia nelle vesti di attore (e autore) brillante che drammatico tra teatro di rivista e cinema. Grazie alle straordinarie doti di comunicatore, in grado di improvvisare lo sketch a suo piacimento, trova nella televisione un mezzo rivoluzionario per esprimersi al meglio. Ospite conteso nei programmi d'intrattenimento, le sue performances conquistano gli italiani: da quella del Capitano che impartisce le ultime istruzioni all'equipaggio sul sommergibile che sta affondando, a quello della prima volta a Milano del ragazzotto di campagna, al celeberrimo sketch del Sarchiapone, è il ritratto di un'Italia risorta dal dopoguerra che guarda fiduciosa al boom economico.
Amato dal pubblico e dalle donne: l'attore si conquista le prime pagine della cronaca rosa e la fama di grande seduttore. Negli anni della Dolce Vita, i paparazzi si scatenano nell'attribuirgli veri o presunti flirt con le più belle donne del mondo dello spettacolo: da Lucia Bosè a Elsa Martinelli e, naturalmente, la diva americana Ava Gardner, moglie di Frank Sinatra (all'epoca separati) conosciuta sul set della Capannina (1957). Una relazione complicata che rimbalzerà sui rotocalchi oltreoceano, dove Chiari debutta in The Gay Life (1961), musical tratto dall'Anatol di Arthur Schnitzler, con oltre un centinaio di repliche a Broadway.

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Quando viene arrestato nel 1970 per consumo e spaccio di cocaina (dall'accusa di spaccio sarà prosciolto l'anno seguente), Walter Chiari ha già sulle spalle quasi tre decenni della cultura italiana da protagonista. Nel 1986 la Rai trasmette Storia di un altro italiano, la biografia scritta (con Walter Chiari) e diretta da Tatti Sanguineti. Nello stesso anno interpreta Finale di partita di Samuel Beckett (per la regia di Giuseppe Di Leva) nel ruolo di Hamm, cieco e costretto sulla sedia a rotelle, con Renato Rascel in quello del servo incapace di sedersi. E torna al cinema in Romance scritto (insieme allo stesso Walter Chiari e Lucia Maria e Zei) e diretto da Massimo Mazzucco, presentato in concorso al Festival di Venezia. L'attore è candidato alla Coppa Volpi. Ricorda Monteleone: "Ero al festival di Venezia, nella sala Grande, quando hanno presentato Romance, e avevo sentito l'emozione e l'affetto del pubblico per il vecchio leone che era tornato. E poi la sera della premiazione la delusione, il dolore per vedere un' ingiustizia, il premio annunciato e poi non assegnato".

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