Un giorno questo dolore ti sarà utile: romanzo di Cameron, film di Faenza
Comics / News - 27 February 2012 07:33
E' uscito in questi giorni al cinema Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile, girato negli Stati Uniti dal regista torinese Roberto Faenza e tratto dal romanzo di formazione dall'omonimo titolo sc
E' uscito in questi giorni al cinema Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile, girato negli Stati Uniti dal regista torinese Roberto Faenza e tratto dal romanzo di formazione dall'omonimo titolo scritto nel 2007 da Peter Cameron.
James Sveck è un diciottenne newyorkese solitario e colto, amante della lettura, che vive la sua ultima estate prima di andare all'università. I genitori sono divorziati, James vive con la madre, alle prese con la separazione dal neo-marito Barry, e la sorella maggiore Gillian, fidanzata con un professore sposato. Lavora nella galleria d'arte gestita dalla madre, che raccoglie lavori di artisti concettuali, non ama molto il prossimo, specialmente i suoi coetanei, e andando contro le aspettative dei genitori non vuole andare all'università, sognando una vita solitaria in una casa del Midwest. I genitori, incapaci di gestire il suo disagio, lo mandano da una terapista, a cui James racconta aneddoti della primavera precedente, in cui ha manifestato il suo forte disagio con gesti sconsiderati. L'unica persona a cui James è fortemente legato è la nonna Nanette, una donna anticonformista che riesce a comprendere la sua inquietudine.
James è stato accostato a Holden Caulfield de Il giovane Holden di J.D. Salinger.
Esaminando il personaggio di Cameron, in effetti molte sono le sfumature delle personalità che accumunano i due giovani. Come il celebre Holden, James ha pochi anni e poca stima per quel mondo adulto che vede approssimarsi con la sua arrogante apparenza. Come Holden è sospeso tra un'infanzia non tanto rosea e le paranoie dei grandi, tra le panchine di Washington Square e i laghetti di Central Park, da dove partono ma non si sa mai dove vanno a finire le papere. Differente è prò la New York di James, meno romantica e più intollerante e spietata, meno disposta a raccontarsi e più intenta a ricostruire la sua storia.
James, ragazzo solitario e indolente, ha solo un'unica persona con cui prova dell'empatia e sente di potersi confidare: la nonna, unico essere vivente che riesce a comprenderlo nonostante la differenza di età e lo stile di vita così lontano dal suo.
In quanto ragazzo che non trova particolare interesse verso i suoi coetanei, per i comuni passatempi tipici adolescenziali e per il suo apparente distacco da ogni cosa James è considerato da tutti un disturbato. Anche la mamma lo guarda con preoccupazione e diffidenza, tant'è che lo spedisce da una psichiatra con l'intento di fargli affrontare verità taciute, per scoprire il fondo della sua anima.
Ma i giudizi e pareri della gente comune non fanno che aumentare l'intolleranza verso colui che non ci assomiglia, non permettendo di comprendere che c'è qualcosa di oscuro che si cela all'evidenza.
In Un giorno questo dolore di sarà utile, Peter Cameron ci permette di riscoprire quell'adolescenza propria della solidissima tradizione letteraria statunitense, realizzando il ritratto di un ragazzo complesso, profondo e curioso, intento avviare una ribellione silenziosa provocata dalla sua inquieta e dolorosa esplorazione. Circondato da adulti rimasti bambini, occupati a dimostrare al resto del mondo la loro eccentricità, James trova respiro e senso di equilibrio nelle parole della nonna, parole che non ammoniscono ma incoraggiano il nipote nel difendere la sua individualità, incoraggiano la sua differenza senza cedere alle aspettative che la società a su di lui.
Il messaggio che Cameron intende far trasparire dal romanzo è che il dolore avvia al cambiamento.
Tutto il dolore accumulato permetterà un giorno al giovane protagonista di rinnovarsi emotivamente, gli donerà tutta quella forza da permettergli di essere lui stesso protagonista delle sue scelte e della sua esistenza.
© Riproduzione riservata