Recensione Shame, Michael Fassbender nel film più acclamato della stagione

Cinema / News - 14 January 2012 15:10

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Recensione Shame, Michael Fassbender nel film più acclamato dell'anno - Brandon (Michael Fassbender) è un uomo in carriera con un problema di dipendenza dal sesso gestito con ordinaria routine. Le cose precipitano quando la sorella Sissy (Carey Mulligan) si trasferisce nel suo appartamento a Manhattan. Sissy è di passaggio, ingaggiata in un locale come cantante per un paio di serate. Diversamente da Brandon, è esuberante, naĭf. Sui polsi porta i segni dei tentati suicidi. I due fratelli sono morbosamente legati e condividono un trauma famigliare taciuto che Brandon aveva piegato e sistemato in fondo al cassetto, fino all'arrivo della sorella...
Dopo il premiato Hunger (2008), Steve McQueen torna a dirigere Fassbender in Shame, pellicola pruriginosa e disturbante che mette in scena la compulsiva e autodistruttiva discesa agli inferi insita nel meccanismo ossessivo di una dipendenza. 
Febbrile interpretazione di Fassbender (premiato con la Coppa Volpi allo scorso Festival di Venezia) e Mulligan, lodati unanimamente dalla critica internazionale.

© Riproduzione riservata



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