Senza arte né parte: Vincenzo Salemme è un falsario d’arte

Cinema / News - 11 April 2011 17:06

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Senza arte né parte: Vincenzo Salemme è un falsario d’arte. Il Premiato Pastificio Tammaro chiude la vecchia fabbrica, con l’idea di riaprirne presto una nuova, completamente meccanizzata. Tutta la squadra di operai addetti allo stoccaggio manuale, si ritrova disoccupata. Tra questi c’è Enzo (Vincenzo Salemme), sposato con Aurora (Donatella Finocchiaro) che lavora come traduttrice, e i loro due figli piccoli. C’è Carmine (Giuseppe Battiston) che vive con la vecchia madre e con il fratello minore Marcellino (Giulio Beranek) e Bandula (Hassani Shapi), un immigrato indiano, ormai al verde e senza più un posto dove dormire.

Questa è la trama di Senza arte né parte, film di Giovanni Albanese prodotto da Lumière & Co. e Rai Cinema, in collaborazione con Apulia Film Commission. Nelle sale il 6 maggio, entra poi nei meccanismi dell’arte contemporanea, truffe incontri con tra collezionisti e discussioni nei vernissage. Nella loro avventura passano dalle mani di un contrabbandiere di ulivi (Ernesto Mahieux) a quelle di un affermato gallerista della capitale (Ninni Bruschetta). Cercando di guadagnare con la vendita all’asta, temono poi che gli esperti si accorgano dell’inghippo: vedendosi già arrestati, iniziano una forsennata corsa contro il tempo per recuperare le opere originali e rimetterle al loro posto, prima che inizi l’asta.

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