Wicked, intervista all’attore del musical Jonathan Dudley

Daily / Intervista - 15 October 2018 10:00

Wicked diverrà è il musical ispirato al “Il mago di Oz”

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Film This Is Me...Now: A Love Story - video

Wicked è uno dei musical più rappresentati a Broadway e al mondo. È ispirato ai personaggi del film Il mago di Oz (1939)  con Judy Garland e al libro Strega - Cronache dal Regno di Oz in rivolta (1995) di Gregory Maguire. Al contrario dei personaggi originari del libro per bambini  Il meraviglioso Mago di Oz (1900) di L. Frank Baum, si racconta la vicenda della Strega dell’Ovest, Elphaba  focalizzandosi sul motivo della sua cattiveria e l'amicizia segreta con Glinda, la strega buona e amata del Sud. 

Il musical Wicked va in scena dal 2003, e nel 2019 diverrà un film. Abbiamo intervistato uno degli attori, Jonathan David Dudley che lavora allo spettacolo a Londra. 


Il musical Wicked a Broadway: immagini

Nel musical di successo Wicked interpreti Boq. Ci puoi raccontare il tuo personaggio?

Sono nell’ensemble, uno dei personaggi che volano come scimmie. Sono un membro di Oz tutto vestito di verde (Boq sarà poi il Boscaiolo di Latta, presente nel romanzo e film Il meraviglioso Mago di Oz, n.d.r.).

Cosa ti piace di più di questa storia che mescola fantasia e realismo?

Penso che molte persone si identifichino con la malvagità che vi è raccontata, e poi nel messaggio che riscalda i cuori e incita all’amicizia e all’accettazione. Vedendo l'amore negli altri e il potere che tutto questo comporta. Credo che il nostro mondo moderno, molto nervoso abbia da imparare da ciò. Quindi ritengo che sia questo che rende lo spettacolo di così grande successo, perché racconta un mondo facilmente riconoscibile. Anche se siamo in questo ambiente di fantasia, la maggior parte delle persone sono cresciute con con il mago di Oz: ci sono molti parallelismi con il nostro periodo contemporaneo.

Il musical diventerà un film: ami il genere musical al cinema?

Io sono per il genere musical al cinema. Come credo che il cinema possa portare la gente a teatro. Abbiamo bisogno di questo per mantenere vivo il teatro. Ho avuto la fortuna di far parte del film I Miserabili, nel ruolo di uno degli studenti ed è stata un'esperienza incredibile. Essa mi ha condotto alla consapevolezza di un'altra forma d'arte e non credo che possa essere che positivo.


Quanto tempo occorre per preparare un musical?

La maggior parte degli spettacoli vengono provati per quattro settimane. Se si tratta di un nuovo spettacolo originale, il tempo può essere più lungo. Tutto in realtà dipende la produzione. Ho provato alcuni spettacoli in meno di una settimana e fu spaventoso. Le prove possono essere dure e faticose, se c’è da imparare tutto lo spettacolo in un breve lasso di tempo. Ma ne vale la pena, alla fine.

Hai lavorato anche al musical The Book of Mormon. Come è stata l'esperienza della satira?

The Book of Mormon è uno spettacolo diverso da qualsiasi altro. La natura del materiale, il linguaggio  la comicità utilizzata lo rendono unico. Abbiamo avuto persone che sono uscite dallo spettacolo con disgusto, ma è tutto fatto per scherzo. Lo spettacolo è esilarante, ed è solo per finta. Non si prende in giro con cattiveria,  è fatto in un modo divertente. Penso che se non si riesce a ridere delle cose nella vita allora questo sia un vero peccato. È anche una forma di evasione, ed è ciò che si suppone che il teatro debba fare. Lo spettacolo è un enorme successo globale proprio per via della satira, delle controversie e comicità utilizzate.

Che consiglio daresti ad un giovane che voglia avvicinarsi alla professione di attore?

Il consiglio che darei a un giovane attore è lavorare sodo ed essere una spugna. Penso che sto sempre imparando come fare l’attore, sia che si tratti di altri attori con cui sto lavorando, o altri spettacoli o semplici prove. Non si deve avere paura di sfidare sempre se stessi, e prendere quanto più sia possibile. Questa  professione è un lavoro duro, sia fisicamente che mentalmente: non sono sicuro che tutti siano portati ad eseguirlo. Ci sono momenti difficili nel lavoro. In altri si dubiterà di se stessi. Si lotta. Ma si avranno soddisfazioni nel realizzare un lavoro che si ama. Anche essere gentile con tutti quelli che si incontrano. C'è un senso di comunità, è anche uno dei luoghi più inclusivi e amichevoli di cui si possa far parte. Inoltre non si sa mai che le persone che incontri chi diventeranno.

Hai degli hobby?

I miei hobby principali sono il mio amore per il viaggio: il mondo ha così tanta cultura e vita, vorrei godere di gran parte di essa il più possibile. Ho anche un vivo interesse per il fitness, vado in palestra quasi tutti i giorni. Io lavoro con un personal trainer a volte e provo a dare priorità alla mia salute. Penso che sia molto importante per la nostra professione. Amo anche le serie tv, mi piace incontrarmi con gli amici e io amo spesso passare la notte in giro. Ho anche una malsana ossessione per i dinosauri.

Hai altri progetti, oltre Wicked?

Mi piace anche cantare in molti cabaret ed eventi. Sto facendo un workshop, la cui fase finale è la messa in scena di un nuovo musical chiamato Wardrobe. È la vera storia di come un soldato si nasconda dalle linee nemiche nella Seconda Guerra Mondiale in un armadio.

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon