Un anno senza te, intervista agli autori Luca Vanzella e Giopota
Comics / Intervista - 29 May 2017 09:00
Mauxa intervista Luca Vanzella e Giopota, autori del nuovo graphic novel "Un anno senza te" edito da BAO Publishing.
Il nuovo graphic novel "Un anno senza te" edito da BAO Publishing è disponibile in libreria dal 25 maggio 2017.
Il racconto si svolge a Bologna ed è comprensivo di aspetti surreali. Al centro della trama c'è il personaggio di Antonio che dopo essere stato lasciato da Tancredi impiega dodici mesi per superare la conclusione di un amore importante.
Abbiamo intervistato gli autori Luca Vanzella (alla sceneggiatura) e Giopota (ai disegni).
D: Come è nata l'idea di raccontare un percorso di crescita partendo dalla fine di un amore?
Luca Vanzella: Per stare in coppia con qualcuno bisogna fare dei compromessi e a volte si può arrivare proprio a mettere da parte una parte di sé stessi e dimenticarla. In quest'ultimo caso essere lasciati rappresenta una piccola (o grande) crisi esistenziale. E volevamo partire un po' da questo shock, per vedere come qualcuno può riscoprirsi e crescere.
Giopota: L'idea è tutta di Luca. Mi ha proposto di fare un fumetto breve che poi è diventato uno dei capitoli che compone il libro. Credo che abbia avuto un'ottima intuizione perché gli ha permesso di veicolare un messaggio semplice tramite una storia originale e visivamente carica.
D: Perché si è scelto di ambientare la storia a Bologna?
Luca Vanzella: Perché volevamo uno sfondo solido e vero su cui poi innestare il "realismo magico" e le "metafore concrete" che popolano il libro, senza un nocciolo di realtà sarebbero state solo stramberie. E poi Bologna è la mia città d'adozione e lo scelta anche perché è bella, i portici, le torri, i colori...
Giopota: Ci è venuto naturale contestualizzare questa storia nella nostra città (acquisita) che, secondo me, si presta bene a scenari surreali. Bologna in passato era piena di torri e già questo per me è un elemento fantastico perduto nella storia. O anche solo i seicentosessantasei portici della via di San Luca con annesso santuario sono un'ambientazione tanto fantastica quanto reale, ottima per la storia che volevamo raccontare.
D: Qual è il ruolo degli aspetti surreali inseriti nel racconto?
Luca Vanzella: Un personaggio lo dice a un certo punto che "la realtà è sopravvalutata" e penso che il bello della fiction è proprio che si può scavalcare la realtà e andare a cercare l'essenza di una cosa, di un momento o di una sensazione anche oltre i fatti o la verosimiglianza ai fatti... o forse di fianco la realtà o sopra.
Giopota: Il surreale in questo libro è il sale che insaporisce e il colore che abbellisce una storia comune a molti. Narrativamente parlando ci ha dato il pretesto di andare un po' ovunque volessimo così da poter concretizzare metafore e disegnare scene visivamente particolari.
D: Chi è il destinatario ideale di "Un anno senza di te"?
Luca Vanzella: Io penso che ci sono due tipi di persone: quelle a cui piacciono i libri da dentro e quelli a cui piacciono da fuori. C'è chi vuole ritrovarsi e immedesimarsi nei libri e quindi entrarci per fare la strada nei panni del personaggio (o almeno al suo fianco) e penso che questi lettori troveranno pane per i loro denti: tutti abbiamo avuto il nostro crepacuore una volta nella vita! Però anche chi legge i libri in modo più distaccato, guardandoli come oggetti o costruzioni, dovrebbe trovare di che divertirsi, che ci siamo divertiti a con glia spetti più formali del fumetto. Ecco forse su uno cerca temi di scottante attualità non troverà niente...
Giopota: Credo che chiunque abbia sofferto per amore si rispecchierà molto in questo libro, a prescindere da ogni dettaglio come l'età, il genere e l'orientamento. Ciò non vuol dire che non sia un libro per tutti, anzi.
Dal 26 al 28 maggio gli autori sono ospiti al Festival ARF a Roma mentre il 30 maggio il libro "Un anno senza te" sarà presentato a Bologna presso La Feltrinelli di via Ravegnana.
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