The Dressmaker, 'Kate Winslet nel film rilegge con perspicacia il mio romanzo': intervista all'autrice Rosalie Ham
Daily / Intervista - 28 April 2016 11:30
Mauxa ha intervistato Rosalie Ham, autrice del romanzo "The Dressmaker" da cui è tratto il film con Kate Winslet e Liam Hemsworth. L'autrice racconta del tema del romanzo, del rapport
The Dressmaker - Il diavolo è tornato è il film di Jocelyn Moorhouse da oggi nelle sale, distribuito da Egle Pictures. Nel cast ci sono Kate Winslet, Liam Hemsworth, Judy Davis, Hugo Weaving e Caroline Goodall.
Mauxa ha intervistato Rosalie Ham, la scrittrice dal cui libro del 2000 è tratto il film.
D. Rosalie, il tuo romanzo “The Dressmaker” racconta anche del desiderio di l'emancipazione in un luogo bigotto. Sei d’accordo con questa interpretazione?
R. “Entrambe le storie appassionano il pubblico perché sono vere. C'è sempre qualcuno che cerca di uscire da un luogo che lo trattiene o che scredita un altro. Le avversità costringendo sempre a trovare il coraggio e la forza di realizzare il proprio potenziale, è una cosa innata. Fuggire, lottare contro il fanatismo: la storia del romanzo è gioiosa e trionfante”.
La trama del film “The Dressmaker” racconta di Tilly Dunnage (Winslet), sarta di talento che dopo anni trascorsi in atelier parigini torna a Dungatar, in Australia per stare accanto alla madre Molly. Qui conosce Teddy (Hemsworth) di cui s’innamora, mentre con le capacità sartoriali e la macchina da cucire Singer modifica il modo di vestire - e pensare - delle donne di Dungatar.
“La sarta Tilly rappresenta la trasformazione - ci racconta Rosalie - la sua scelta di cercare la vendetta è nei confronti di coloro che hanno rovinato la sua vita attraverso il bigottismo, la paura e il pregiudizio. Invece di mascherare i loro difetti attraverso dei vestiti, Tilly fa appello al loro senso di vanità: i loro difetti personali sono stati aggravati, trasformati in ciò che nascondono sotto le loro facciate. Così lei ‘scuce’ questi difetti. Le loro menzogne e ipocrisie li hanno portati a perdere tutto. Ciò si può affermare anche per le persone che si sentono oppresse dalle aspettative degli altri, la storia di Tilly offre la speranza e la soddisfazione, perché la vendetta è indiretta e si genera da sola. Un po’ come nel romanzo ‘Brooklyn’ di Colm Tòibin, da cui è stato tratto il recente film: il bigottismo insegna a Eilis a realizzare ciò che è buono, vero e giusto per lei”.
D. Come è nata l'idea del romanzo?
R. “The Dressmaker’ è il mio primo romanzo, tentando di trasmettere alcune idee personali. Avevo viaggiato molto e visto che le piccole comunità in tutti i paesi hanno similitudini, ho voluto scrivere qualcosa che creasse un’empatia riconoscibile, una storia che non era prevedibile. Ci sono personaggi e temi come la vanità, l'ipocrisia, i segreti del potere, la gerarchia, argomenti anche distruttivi. Mia madre era una sarta e da bambina ho osservato che un nuovo abito sanciva un moto di orgoglio in più, una soddisfazione personale. Questi dettagli sono stati spunto di riflessione per me, assieme al potere distruttivo del gossip, menzogne e vanità”.
Rosalie racconta anche come sia avvenuto l’adattamento ad opera della regista Jocelyn Moorhouse: “Jocelyn aveva realizzato un ottimo film, ‘Proof' (2005), su un fotografo cieco. Sapevo quindi che sarebbe stata in grado di adattare la mia storia con la sua commistione di commedia e tragedia, assieme all’ironia. Si tratta di elementi di stile che potevano essere male interpretati, ma ho fiducia in Jocelyn, e nel produttore del film, Sue Maslin, la cui visione del film ha incontrato perfettamente la mia storia. Sue ed io preveniamo da medesime piccole comunità, siamo andate a scuola insieme: lei ha capito la storia”.
D. Kate Winslet ha chiesto dettagli sul personaggio?
R. “Quando Sue ed io abbiamo discusso di realizzare il film, ho chiesto se poteva esserci un extra, ovvero se i miei amici e familiari potessero partecipare alle riprese. Così alcuni di noi sono in mezzo alla folla Dungatar, e lì ho incontrato Kate Winslet il giorno delle riprese della scena di football. Kate era in piedi al centro del campo di calcio, in un bellissimo abito nero contro uno sfondo di alberi di Eucalyptus e polvere. Abbiamo parlato del rapporto di Tilly con Molly (Judy Davis), e del sotto testo di alcune scene. Era ovvio per me che Kate fosse una lettrice perspicace e molto intelligente. Ha interpretato Tilly perfettamente. Kate Winslet è anche una persona molto amabile”.
D. Qual è il suo rapporto con la letteratura italiana?
R. “Il Gattopardo’ (“The Leopard”) di Tomasi di Lampedusa è uno dei miei libri preferiti. Ho amato molto Umberto Eco con ‘Il nome della rosa’, e naturalmente Dante. Ho ‘L’iguana' di Anna Maria Ortese nella mia lista dei desideri. Amo il dramma e la meraviglia della letteratura italiana, e ho anche familiarità con i vostri ottimi film”.
Rosalie Ham ha scritto anche “Summer at Mount Hope” (2005) e “There Should be More Dancing” (2011). Per il prossimo progetto sceglie un’ambientazione rurale: “Sto scrivendo il mio quarto romanzo in questo momento, e progettando il quinto. Il prossimo si svolge in una piccola comunità rurale, dove c'è amore, tragedia e guerra per l'acqua di irrigazione”.
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