Romanzo famigliare, intervista a Andrea Bosca: 'lo sguardo appassionato nell'intimità di ogni personaggio'

Tv / Intervista - 15 January 2018 09:00

L'attore interpreta il personaggio di Giorgio.

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Film Arrivano i prof

"Romanzo famigliare" ha debuttato su Rai 1 l'8 gennaio, la prima puntata ha registrato 5 milioni e 637 mila spettatori con uno share del 22.2%.

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Abbiamo intervistato Andrea Bosca, interprete del personaggio di Lorenzo. 

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D: In che modo "Romanzo famigliare" rappresenta la contemporaneità?

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R: Innanzi tutto nella storia è centrale il rapporto famigliare, la regista Francesca Archibugi ha voluto trattare in scrittura alcune problematiche della famiglia che sono all'ordine del giorno, come i rapporti che si complicano in vari modi di generazione in generazione. Nella serie Francesca è stata molto onesta nel raccontare la verità delle diverse generazioni, senza nascondere nulla. 

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D: Cosa hai apprezzato del suo stile di regia?

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R: Mi è piaciuto molto essere diretto in questo modo, con una grande attenzione ai dettagli, è evidente un occhio femminile, lo sguardo appassionato nell'intimità di ogni personaggio. 

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D: Hai definito Giorgio, il tuo personaggio, "geniale e scemo allo stesso tempo", puoi spiegarci meglio?

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R: Ho lavorato a questo personaggio sia seguendo le indicazioni in scrittura che considerando la necessità che sul set Francesca aveva nei suoi confronti. Giorgio crea problemi e soluzioni senza rendersene conto, mi sono preparato molto sulla sua provenienza, ho studiato tanto ma a volte andavo sul set impreparato perchè nonostante conoscessi il copione non sapevo cosa sarebbe potuto succedere. 

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D: Cosa ti ha colpito di questo personaggio?

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R: Giorgio non si rende conto di numerose cose, è sorpreso e non si sente responsabile di ciò che succede, l'interesse che ha è per il tennis. Il suo rapporto con i genitori era particolare mentre era più profondo il legame con la bambinaia che gli faceva anche da consigliera. Giorgio scorrazza nelle vite degli altri personaggi, gravita intorno a Emma (Vittoria Puccini) verso cui nutre rispetto e stima vera, è attraverso lei che vede la vita che non ha vissuto. Tutto ciò che gli è accaduto lo vive con leggerezza e superficialità, per certi aspetti mi ricorda un certo tipo di italianità, nel senso che ci sono molte persone che non sanno come gestire alcune situazioni in cui si trovano e cercano in qualche modo di affrontarle con uno spirito leggero. 

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D: Credi che "Romanzo famigliare" possa definire il family drama italiano e competere anche nel mercato televisivo internazionale?

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R: La famiglia è il luogo dove risiedono le energie più forti, gli amori primordiali. Il nostro modo italiano di vivere la famiglia ha già fatto storia nel cinema e credo che questa serie tv possa piacere anche al pubblico internazionale. Qui c'è una famiglia in cui si discute molto, si racconta ciò che accade in modo "vero". Molti registi ti confondono quando usano la parola "vero", Francesca Archibugi invece ti fa capire che questo termine è connesso all'essere assorto interamente dentro al mondo narrativo. Sul set ha dato la libertà agli attori anche di improvvisare e cambiare alcune cose, il tutto sempre alla ricerca del vero, ha persino montato dei fuori ciak. 

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D: Nel 2017 sei stato tra i protagonisti de "La porta rossa", sarai anche nella seconda stagione? 

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R: La stiamo ancora creando, il regista Carmine Elia sta chiedendo a tutti gli attori di seguirlo. Io ho amato molto partecipare a questa serie, mi piaceva il mio personaggio così misterioso. Partiamo esattamente dalla conclusione della prima stagione, ciò che ho trovato davvero bello è stato che La porta rossa rappresentava un rischio, un qualcosa di nuovo. 

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D: Quali sono i tuoi prossimi progetti?

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R: Sarò spalla a spalla con Vanessa Incontrada nel thriller poliziesco "Il capitano Maria" dove interpreterò un tenente dei carabinieri con un carattere molto duro ma con un lato emotivo che improvvisamente lo travolge. 

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