Intervista Non c'è due senza te: Belen Rodriguez, commedia sopra le righe

Cinema / Intervista - 04 February 2015 13:00

Non c'è due senza te, intervista a Massimo Cappelli, Dino Abbrescia, Fabio Troiano, Belen Rodriguez e Tosca D'Aquino. Il film uscirà nelle sale il 5 febbraio.

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Mauxa intervista il regista Massimo Cappelli, insieme al cast composto da Fabio Troiano, Dino Abbrescia, Belen Rodriguez e Tosca D’Aquino, in occasione dell’uscita del loro ultimo film Non c’è due senza te il 5 febbraio. Una nuova ed esilarante commedia per la coppia Troiano - Abbrescia, che si ritrovano ad interpretare personaggi omosessuali dopo il grande successo di Cado dalle nubi di Checco Zalone nel 2009. Il risultato è una commedia esilarante sull’amore, la diversità e la ricerca continua di se stessi.

D. Ritorna dopo “Cado dalle nubi” la coppia gay Abbrescia - Troiano, è una casualità o è stata una scelta pensata?

R. Fabio Troiano: Quando abbiamo deciso di scrivere questa storia, la prima cosa che ci è venuta in mente è stata di ricomporre la coppia composta da me e Dino. C’eravamo trovati molto bene, e per far continuare questo amore non si poteva che fare un altro film. Volevamo sperimentare nuovamente questo duo, attorialmente parlando, prendendo spunto da una coppia di amici che abbiamo in comune.

D. Da cosa è scaturita la decisione di affrontare il tema dell’omosessualità?

R. Massimo Cappelli: Leggendo i giornali si sente spesso parlare di adozioni da parte di coppie omosessuali, e della presenza di un bambino in coppie gay. Sia a me che a Fabio ci è sembrato incredibilmente strano che ancora un’argomento del genere non fosse affrontato a livello cinematografico in Italia. Da un po’ avevamo l’idea di fare un film sulla loro coppia, che a me piace molto e a quanto pare anche al pubblico: abbiamo colto l’occasione.

D. Vi siete posti dei limiti nell’affrontare questo tema?

R. Cappelli: Frenati direi di no; noi avevamo a disposizione una coppia già rodata, il pubblico quando li ritrova sullo schermo li vuole vedere in un certo modo. Le loro dinamiche erano quelle, quindi sarebbe stato assurdo stravolgerle. L’idea è stata quella di prendere quel genere di recitazione provando a buttare dentro anche questo argomento importante: noi abbiamo deciso di portarlo ad un pubblico più vasto grazie all’uso della commedia. L’utilizzo di questa formula ti porta a scrivere e recitare in un determitato modo, però alla fine del film qualcosa resta allo spettatore.

R. Belen: Quello che ho trovato allucinante è stato leggere degli articoli di giornalisti che si permettevano di dire che abbiamo esagerato troppo l’atteggiamento gay, giudicandolo eccessivo e di cattivo gusto. Mi è dispiaciuto per questo, perché non c’era alcuna intenzione di offendere il mondo gay, penso che questo sia chiaro. L’argomento è trattato con comicità perché questa è una commedia, è inutile nascondere che sia un po’ sopra le righe, ma non la reputo assolutamente offensiva.

R. Dino Abbrescia: Io penso che l’intento, più che incentrarsi troppo su una tematica, fosse quello di raccontare un storia d’amore che va in crisi, in chiave umoristica. La cosa divertente sta nel fatto che Moreno (uno dei protagonisti), passa dall’essere innamorato di Alfonso, ad infatuarsi perdutamente per Laura. Una cosa sconvolgente!

D. Il comportamento dei due protagonisti può essere considerato sopra le righe?

R. Troiano: In realtà l’atteggiamento di Moreno e Alfonso si divide in due momenti: quando sono in casa hanno un certo comportamento, un po’ più vivace; quando invece si trovano in rapporto con gli altri mantengono un atteggiamento più “normale”. La stessa cosa accade ad ogni persona, che dentro le mura casalinghe si concede delle piccole pazzie.

R. Belen: In generale credo che, al di là del fatto che i protagonisti siano omosessuali, le persone in generale possono essere caratterialmente più tranquille o più “sopra le righe”. Moreno e Alfonso appartengono a quest’ultima categoria.

D. Oltre ad interpretare un personaggio, hai collaborato nella scrittura di soggetto e sceneggiatura: quale delle due cose è stata più complessa?

R. Troiano: Sicuramente scrivere un soggetto è molto più laborioso. Il meccanismo della scrittura è complesso, inoltre per me è la prima esperienza per cui è stato ancora più difficile. Questo processo è facilitato se mentre scrivi hai già in mente i personaggi, e con Belen, Tosca e Dino questo è accaduto. Insieme agli attori poi abbiamo partecipato alla riscrittura, per adattare i ruoli al meglio.

D. Come ti sei trovata a recitare questo ruolo di donna un po’ criticona?

R. Tosca D’Aquino: La signora Capasso è soprattuto napoletana, come la sottoscritta. Il regista la prima volta che mi ha chiamato, mi disse che c’erano due ruoli femminili: una era una “gnoccolona”, l’altra una donna molto comica. Inizialmente ho pensato che mi volesse per il primo ruolo! A parte gli scherzi poi io e Belen ci siamo rispecchiati nel rispettivi personaggi. Il ruolo che ho interpretato è stato leggermente diverso dai soliti che impersono, perché la signora Capasso è una donna inacidita dalla vita, sofferente e con la battuta tagliente sempre pronta. Però devo ammettere che mi sono divertita molto ad interpretarla, con tutte le sue sfaccettature. Inoltre recitare con Belen è stato fantastico, è bravissima oltre che bellissima.

D. Il personaggio della signora Capasso ricorda molto la tua interpretazione ne “Il Ciclone”.

R. D’Aquino: Sono conscia del fatto che questo personaggio ricordi “Il Ciclone”, ma secondo me più che altro per il fatto che sono napoletana. Quel personaggio se lo ricordano tutti perché è famoso, e “Il Ciclone” l’ha visto chiunque; però questa Capasso è diversa da Carlina.

D. Pensi che ci potrà essere ancora la recitazione nella tua carriera?

R. Belen Rodriguez: ho sempre amato fare un po’ di tutto, mi piace cantare, suonare, ballare, presentare: insomma, fare la show girl. Quando mi è arrivata la proposta per questo film - e fortunatamente me ne arrivano tante di proposte, anche se poche mi convincono - mi ha subito intrigata e quindi ho accettato. Ora ho in corso “Tu si que vales”, però prima reciterò in un altro film…

D. C’è un progetto per un film ancora tutti insieme?

R. Troiano: Dipende: se questo andrà bene, probabilmente ci sarà un seguito. Anche se stiamo comunque già lavorando su un’altra sceneggiatura di Massimo Cappelli.

D. Qual è stata l’evento più esilarante che è accaduto sul set?

R. Cappelli: In realtà l’episodio più divertente che ci è capitato è stato fuori scena. Abbiamo girato nelle Langhe, terra meravigliosa, dove abbiamo mangiato ogni sera in ristoranti meravigliosi. Un giorno ci siamo appartati in un ristorante nelle colline, abbiamo mangiato e bevuto un po’, finché scopriamo che al piano di sotto c’è un matrimonio. A questo punto Belen ha pensato bene di andare a movimentare l’evento. C’era questa sposa, poverina, che va a sposarsi in una zona sperduta, col karaoke, arriva Belen e inizia a cantare. La donna avrà le foto del proprio matrimonio con il marito abbracciato a Belen. Probabilmente si sono separati subito dopo!

D. Sei soddisfatta dell’esito del film?

R. Belen: Ovviamente c’è sempre qualcosa che rifaresti, però devo dire che mi sono divertita tantissimo. Di solito non mi diverto tanto con la comicità italiana, sono sincera. Invece questa volta mi è capitato di ridere talmente tanto durante le riprese, che ho dovuto chiedere di smettere perché mi faceva male la pancia!


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