Intervista a Steve Englehart, autore del fumetto 'Star Lord: Guardian of the Galaxy'
Comics / Intervista - 25 April 2019 12:45
Steve Englehart è autore del fumetto “Star Lord: Guardian of the Galaxy”
Intervista a Steve Englehart, autore del fumetto originale Star Lord: Guardian of the Galaxy (1976).
Com’è nata l’idea di creare Star-Lord?
Quando ho preso le redini di Dr Strange, ho deciso che dovevo farmi una cultura sulla magia per scrivere uno Stregone Supremo credibile. Una delle cose che ho approfondito è stata l’astrologia, secondo la quale ogni pianeta ha un diverso tipo di energia, e ho pensato a un personaggio che non aveva assolutamente nulla di “cosmico”, imbarcatosi in un viaggio spirituale attraverso tutto il sistema solare; su ogni pianeta avrebbe imparato a conoscere meglio l’umanità. Avrei scritto una storia di guerra ambientata su Marte, una storia d’amore su Venere, fino a superare Plutone (parliamo del 1976), e a quel punto il tizio sarebbe diventato un essere umano completo. Così ho creato il tizio meno “cosmico” a cui potevo pensare - in altre parole, un completo stronzo - e ho scritto il primo numero. Era Star-Lord.
Ho lasciato la Marvel poco dopo, così non ho mai avuto l’occasione di fargli affrontare questo viaggio. Nel frattempo, ovviamente, Star-Lord è rimasto un personaggio con cui poteva giocare qualunque sceneggiatore Marvel, e chi mi ha seguito ha continuato a scriverlo come un personaggio stronzo, privandolo dei suoi modi grezzi e trasformandolo nel “simpatico bastardo” che è oggi.
Peter è stato allevato da dei pirati spaziali, i Ravagers. Crede che Chris Pratt abbia la fisionomia giusta per il ruolo?
Certo. Chris Pratt è fantastico.
È anche un personaggio molto ironico.
Beh, gli piace credere di essere migliore di tutti gli altri, ma visto che non ha più quel lato ruvido è consapevole (a volte, almeno) che questo non è vero, il che lo umanizza e al tempo stesso lo rende più divertente.
Non è dotato di poteri speciali, a differenza di altri supereroi. Come interagisce con gli Avengers, che invece sono (quasi) tutti “potenziati”?
Noi autori dei fumetti non abbiamo niente a che fare con i film. Usano le nostre idee e ci riconoscono i nostri meriti, ma non partecipiamo alla stesura dei copioni. Quindi scoprirò come interagisce con gli Avengers a maggio, come tutti voi.
Lei è stato sceneggiatore dei fumetti degli “Avengers” dal novembre 1972 (a partire dal numero 105) fino al 1976. Dopodiché ha creato Star-Lord, sempre nel 1976. Cosa pensa dei personaggi del Marvel Cinematic Universe?
I personaggi Marvel hanno sempre avuto un grande appeal, fin dalla nascita dei fumetti, e lo “zoccolo duro” dei lettori sono sempre stati i giovani. I film riescono ad esercitare lo stesso appeal su un pubblico più vasto. I fumetti Marvel sono sempre stati un universo condiviso in cui vivono tutti i tipi di personaggi, quindi non c’è problema ad avere Star-Lord e Capitan America nella stessa realtà. Star-Lord è fuori dagli schemi, e il nuovo Thor è uno spasso, e gli Avengers sono supereroi molto seri. La Marvel non pretende che i personaggi siano tutti uguali. Dopotutto, sono umani.
Lei ha anche creato il personaggio di Mantis, figlia di un super-criminale tedesco e una donna vietnamita. È dotata di abilità telepatiche e curative. Cosa ne pensa dell’attrice che la interprete, Pom Klementieff?
Ho amato Pom in questo film, ma ho spiegato chiaramente che l’unica cosa che accomuna la Mantis del film con quella dei fumetti è che sono entrambe donne. A parte questo, hanno look, personalità e poteri diversi. Preferirei che non fosse così, ma ho comunque amato la Mantis del film. Visto che si tratta di due personaggi diversi, non so come rispondere alle domande che riguardano la Mantis del film, mi dispiace.
© Riproduzione riservata