Intervista a Bernardo Bertolucci: L'Italia è demotivata
Cinema / Intervista - 28 June 2010 11:27
Bernardo Bertolucci risponde alle domande di Mauxa
All'interno della mostra de Cinema di Pesaro, abbiamo raccolto l'intervista del regista Bernardo Bertolucci, premio Oscar per L'ultimo imperatore (1987) e cinefilo convito. L'occasione è l'omaggio che il festival fa a Gianni Amico, suo collaboratore. "Il secondo figlio di Gianni nacque quando avevo appena realizzato Novecento" ricorda Bertolucci; "Per annunciarmi la sua nascita, mi mandò un telegramma in cui c'era scritto 'E' nato Olmo\'. Lo aveva chiamato come il mio protagonista. Abbiamo condiviso anni di entusiasmi cinefili e abbiamo scritto insieme Prima della rivoluzione".
Che importanza ha questo film nella sua cinematografia?
Prima della Rivoluzione è essenziale: parla di me, Di un giovane Di Parma come me di estrazione borghese.
Il tuo cinema in quell'epoca era di sperimentazione, aveva un\'estrema libertà stilistica. Come mai c'era questa esigenza?
Noi eravamo cinephile, dicevamo che avremmo distrutto un\'inquadratura di Godard. E Tropici passò proprio a Pesaro, e mi parve allora che fosse di estrazione profondamente rosselliniana.
Allora si parlava di nuovo cinema. Oggi è in aggettivo un po' abusato, tanto che anche tu hai optato per scelte stilistiche e narrative più classiche. C'è stata una modificazione?
Sì. I giocatori azzurri che hanno perso contro la Slovacchia erano demotivati. Anche io ero demotivato: l'Italia di Berlusconi è demotivata. Non abbiamo più spazio per ambizioni nobili.
Uscirà presto una raccolta degli scritti di Bernardo Bertolucci, curata da Pietro Spila e Fabio Arancione: La mia magnifica ossessione - Scritti, ricordi, interventi (1962-2010).
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