Recensione La scuola serale con Kevin Hart
In sala dall'8 novembre, per la regia di Malcolm D. Lee.
La scuola serale (Night School, il titolo originale) è una commedia dichiaratamente commerciale. A fronte di un budget stimato intorno ai ventinovemila dollari, il film ne ha incassati quasi novantunmila e mezzo. Non male per un prodotto cinematografico sostanzialmente bocciato dalla critica statunitense.
È vero, nella seconda parte la vivacità dello script si allenta, nonostante un concept interessante. La storia, una tematica sociale di fondo, finisce per annaspare nella retorica dei buoni sentimenti, con finale scontato annesso. Tuttavia, le sequenze sono improntate sulla comicità brillante. Insomma, si ride senza scadere nel cattivo gusto considerando il genere. E, forse, una certa leggerezza programmata, veicola meglio il messaggio, grazie al vantaggio di indirizzarlo a una platea, numericamente, più significativa.
Schede
La scuola serale, trama
Teddy Walker (Kevin Hart) decide di abbandonare la scuola superiore. Ha problemi di concentrazione. Non lo sa, lo scoprirà anni dopo, grazie all'insegnante della scuola serale (Tiffany Haddish), che il suo deficit di attenzione è dovuto a specifici disturbi dell'apprendimento mai diagnosticati.
Un finale all'insegna dei buoni sentimenti
Teddy
si getta nel mondo del lavoro con successo. Ha una fidanzata ricca
(Megalyn Echikunwoke).Tuttavia, un imprevisto esilarante mischia le
carte: Teddy si ritrova a lavorare in un fast food. Per accettare la
possibilità di entrare nel business finanziario del suo amico Marvin
(Ben Schwartz), dovrà ottenere il diploma mancato.
A capo della
scuola, ritroverà Stewart (Taran Killam), l'ex compagno di scuola
bullizzato. Un preside intenzionato a rendere pan per focaccia.
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