Recensione film And then I go di Vincent Grashaw
Disponibile in Vod.
And then I go, diretto da Vincent Grashaw e presentato in anteprima al Los Angeles Film Festival, racconta il mondo di due adolescenti, prede facili dei bulli. La caratterizzazione psicologica dei protagonisti, così come l'ambientazione della provincia americana, borghese e sonnacchiosa - genitori che custodiscono armi in casa, ma incilini a parcheggiare i figli impegnativi - ricorda gli scenari drammatici di Elephant (2003) di Gus Van Sant (il massacro della Columbine High School è un riferimento menzionato) o … E ora parliamo di Kevin (2011) di Lynne Ramsay. Tuttavia, fa anche pensare al disagio di Christopher McCandless in Into the Wild - Nelle terra selvagge (2007), adattato per il grande schermo e diretto da Sean Penn.
Edwin (Arman Darbo) è un teenager intelligente e sensibile. Non riesce a dormire la notte, pensando a un nuovo giorno di scuola. Non ha profili social, non segue la tv, non ha amici. Tranne Fake (Sawyer Barth), altra vittima di bullismo, provvisto della rabbia giusta per esplodere. Fake è uno dritto, capace di reagire puntualmente ai suoi aguzzini, nonostante abbia sempre la peggio.
Schede
Edwin
lo ammira e gli vuole bene, come vuol bene al fratellino minore che,
capisce, sarà una vittima di bullismo con un'esperienza scolastica
anche peggiore della sua.
Sa vedere lontano Edwin. Il ragazzo ha
una passione per il disegno. Incompreso, tradito e sentitosi
scaricato da genitori, professori e preside, è un talento senza via
di uscita. Fake, infatti, sta progettando una strage.
Il finale non è consolatorio, ma offre una valida chiave per capire gli adolescenti. Non sono da colpevolizzare se non hanno una vita sociale, né quando non dimostrano istinti competitivi. Non funziona nemmeno relegarli in progetti scolastici speciali, pena l'inasprimento del disagio da isolamento. La strada è lunga, le ricette pronte inutili.
And then I go racconta una società di adulti prepotenti, incapaci di dare il buon esempio. Gli adolescenti sono trattati come bambini o, viceversa, come piccoli adulti. Il tutto con una tempistica schizofrenica. Impossibile non perdere l'orientamento.
© Riproduzione riservata
Potrebbe Interessarti
Recensione film Gli anni del Prog
Un documentario dedicato al rock progressivo degli anni Settanta, un genere fondamentale per la storia della musica ital
Recensione film Zootropolis 2: il sequel della Disney Animation supera i confini visivi
Dimostrando che il primo film non era un caso isolato, la Disney si lancia in una seconda divertente avventura
Recensione film Hamnet: Metamorfosi nella vita di Shakespeare, con Paul Mescal e Jessie Buckley
Essere o non essere: la regista Chloé Zhao risponde sì con la storia che ha ispirato il capolavoro di Shakespeare Amlet
Libro Tailored Realities
la nuova raccolta di racconti di Brandon Sanderson sospesa tra fantasy e fantascienza
Recensione serie tv thriller Il cuculo di cristallo dal bestseller di Javier Castillo
Disponibile su Netflix
Recensione Now You See Me: Now You Don't: il film fatica a incantare il pubblico
L'ultima fase dei magici anticonformisti si basa su banali trucchi di magia per tirare fuori il coniglio dal cilindro
Recensione k-drama Non stare a guardare con Jeon So-nee e Lee You-mi dal romanzo di Hideo Okuda
Disponibile su Netflix
Recensione Film The Running Man, dal romanzo di Stephen King al grande schermo
In uscita anche in Italia, l'atteso remake del cult anni '80 con Schwarzenegger
