Artista Fabrizio Borelli - immagini
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Ad aprile 2025 si tiene la mostra Figurazione Senza Tempo Fabrizio Borelli / Contagion – Metafotografie 2013/2021: in una sequenza di trenta tavole il segno base che emerge è l'encefalo umano, figura-archetipo della vita, del pensiero. La dualità rosso-verde nello scambio verde-rosso conferma la diversità e la reversibilità. L’App sperimentale Contagion Hypercausual Multiplayer Experience è un'evoluzione del progetto, e all’opera si riferiscono le serie di oggetti da collezione (NFT) realizzati dall’artista. La mostra si tiene presso Il Magazzino Muse ad Ancona.
Quadri Urbani è la mostra di Fabrizio Borelli - a cura di Maria Italia Zacheo - che si tiene al RAW Rome Art Week a ottobre 2024. Si colgono qui frammenti di vita, l'intimità di un paesaggio urbano, umano nelle immagini dei luoghi, il vissuto quotidiano. La vita ordinaria nella città contemporanea è scrutata indirizzandosi verso una riflessione sull'interazione tra spazi e persone: queste sono quasi assenti, se non solo percepite.
Fabrizio Borelli, fotografo romano, lavora qui sulla reciprocità dell’elemento umano con l'ambiente urbano, dando attenzione ai dettagli, all’uso del bianco e nero, alla presenza della luce: la città è, così, cristallizzata nella frazione temporale dello scatto, capace di suscitare sentimenti di appartenenza e alienazione allo stesso tempo. Dal 19 al 24 ottobre 2024 presso Libreria Lithos Punto Einaudi.
La Mostra Diario Urbano / Ritratti 2022 – 2023 propone fotografie di Fabrizio Borelli a cura di Maria Italia Zacheo, e si tiene a Terni a dicembre 2023: si tratta di un happening a puntate, un percorso visivo che racconta la città-civitas, Terni, nei volti e nelle parole delle persone. I partecipanti sono stati ritratti in posa e intervistati, rappresentando la città e divenendo ora protagonisti. I volti e le parole delle persone divengono racconto, e la città si propone con le sue diversità e storie. Emergono anche i pensieri e le riflessioni dei protagonisti; “L’idea iniziale, incentrata sul tema del ritratto in posa, si è sviluppata in un percorso estremamente interessante - afferma Borelli - in un viaggio nell’identità di ciascuno di noi, anche di noi che ritraiamo le persone”. Zaccheo ricorda: "Sono venuta a Terni la prima volta nei primissimi anni ‘80 per conoscere Mario Ridolfi. Lo cito perché la mostra parla di città attraverso i cittadini, e il razionalismo di Ridolfi è un razionalismo particolare, legato alla sostanza, alla terra, le sue opere hanno sempre avuto un’adesione pazzesca alla città. Non parliamo di spazio, ma di luogo dell’identità e anche noi abbiamo puntano alla percezione dell’‘uso’ della città, con i cittadini che, anche attraverso la fotografia, la rendono propria".© Riproduzione riservata
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