Svapo e SSN: i dati sono incoraggianti sul lungo termine

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Svapo e SSN: i dati sono incoraggianti sul lungo termine
23-08-2023

Quello del tabagismo è uno dei problemi che attanaglia il nostro Paese e che, purtroppo, negli ultimi anni ha visto incrementare la sua diffusione soprattutto tra i più giovani. I danni provocati dall’utilizzo delle sigarette tradizionali, ormai, sono conosciuti da tutti: secondo le ultime stime il consumo di tabacco rappresenterebbe uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale, oltre che uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppare patologie tumorali e cardiovascolari.

Secondo i dati raccolti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità il fumo di tabacco è la più grande minaccia per la salute globale con circa un miliardo di fumatori e, dato ancor più preoccupante, il 70% dei consumatori che inizia a fumare in giovanissima età, già prima dei 18 anni.

Quello a cui molti non pensano però è che non solo il fumo di sigaretta nuoce alla salute di chi ne fa uso o di chi lo respira in modo passivo, ma che quello del tabagismo è divenuto un vero e proprio problema sociale con ripercussioni non da poco sul Sistema Sanitario Nazionale. Ecco perché l’avvento della sigaretta elettronica è stato ben accolto, soprattutto alla luce degli ultimi dati raccolti che sembrano essere veramente incoraggianti.

Svapo: come funziona e perché puntare sulle sigarette elettroniche

Innanzitutto bisogna ricordare che la differenza sostanziale tra la sigaretta elettronica e la sigaretta classica risiede nella composizione dell’e-cig e nella sua modalità di presentazione: nello svapo è contenuta una quantità variabile di nicotina, all’incirca tra i 6 e i 24 grammi, a cui si aggiungono acqua, glicole propilenico, glicerolo e altre sostanze chimiche. Il nome svapo deriva dal fatto che la sigaretta elettronica contiene un sistema di riscaldamento chiamato atomizzatore che permette di vaporizzare il liquido contenuto al suo interno, dando al fumatore l’impressione di stare fumando per davvero grazie alla possibilità di aspirare e sbuffare via il vapore, proprio come una normale sigaretta.

Tra l’altro ormai le sigarette elettroniche si trovano molto più facilmente di una volta e, oltre ai classici rivenditori fisici, è possibile acquistarle comodamente online ad esempio su portali ben forniti come svapostore.net che presenta un’ampia scelta di sigarette elettroniche e kit di sigarette elettroniche con spiegate accuratamente tutte le caratteristiche. Su svapostore, infatti, è possibile scegliere diverse tipologie di e-cig, da quelle tradizionali a quelle meccaniche fino alle e-cig di ultima generazione, scegliendo anche tipologia di batteria, aroma preferito e persino colore.

Ancora più importanti però sono i dati decisamente incoraggianti che arrivano da uno studio effettuato da Francesco Moscone, economista presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e la londinese Brunel University, pubblicato sulla testata scientifica British Journal of Healthcare Management.

Secondo quanto dedotto dallo studioso, la Sanità inglese potrebbe risparmiare circa mezzo miliardo di sterline, ovvero circa 580 milioni di euro, se anche solo la metà degli attuali fumatori passasse alla sigaretta elettronica o ad un’altra alternativa che si basi sul tabacco non combusto. Il risparmio, ovviamente, non sarebbe solo di tipo economico, ma anche in termini di salute: nel Regno Unito si stimano 74.600 decessi all’anno a causa del fumo e si ritiene come a cavallo tra il 2019 e il 2020 si siano registrati oltre 506.000 ricoveri sempre connessi a patologie fumo correlate. Non da meno è il nostro Paese dove si stima che ci siano tra i 70.000 e gli 83.000 morti l'anno imputabili al tabagismo, con il 25% di questi decessi compreso tra i 35 ed i 65 anni di età.

Il che si traduce in un peso davvero ingente sul Sistema Sanitario, con tutto ciò che ne deriva ovvero posti ospedalieri in meno e operatori sanitari impegnati sul fronte tabagismo invece che su altre patologie. 

Risultati incoraggiati per le sigarette elettroniche: lo studio di Francesco Moscone

Secondo quanto dichiarato da Francesco Moscone, molte malattie tra cui il cancro, le patologie cardiache quali infarti ed ictus, ma anche le malattie respiratorie croniche come la bronchite e l’enfisema sono solo alcune delle patologie causate dal fumo di sigaretta che comportano un notevole impegno per il Servizio sanitario nazionale, già sottoposto a una pressione crescente.

Lo studioso ha anche correttamente sottolineato come gli effetti a lungo termine dei dispositivi alternativi alle sigarette tradizionali, siano ancora sconosciuti, ma dalle ricerche effettuate emerge senza ombra di dubbio che grazie alla diffusione dello svapo ci sia stata una riduzione del 90% dell’esposizione a sostanze chimiche che contribuiscono in modo determinante ai rischi per la salute.

Dunque la diffusione dello svapo e delle sigarette elettroniche in genere sembrerebbe proprio suggerire una minore esposizione a sostanze causanti malattie respiratorie e cardiovascolari e, di conseguenza, un alleggerimento non da poco sul Sistema Sanitario Nazionale. 


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