La Germania ha approvato la legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo, a partire da aprile 2024, inaugurando così un nuovo capitolo nella sua storia legislativa. Ma quale sarà il destino dell'Italia di fronte a questa trasformazione?
La recente adozione di una storica legge che legalizza l'uso
ricreativo della cannabis da parte del Bundestag tedesco rappresenta un
momento significativo non solo per la Germania, ma per l'intera Europa. Questa
decisione segna un passo importante verso la regolamentazione della cannabis,
con l'obiettivo di contrastare il mercato nero e garantire un maggiore
controllo sulla distribuzione e il consumo della sostanza.
Mentre la Germania abbraccia questa nuova era della cannabis legale, l'Italia si trova ancora in uno stato di incertezza, con un quadro normativo poco definito e soggetto a divisioni. Nonostante un’iniziale apertura a partire dal 2016, la situazione non è del tutto chiara. Attualmente, è possibile trovare la cannabis legale in varie forme sul mercato italiano (in Italia l'uso è legale se il contenuto di thc è inferiore allo 0,5%), come capsule o olio CBD di alta qualità, utilizzato per la vaporizzazione o incluso in prodotti cosmetici e non solo. Tuttavia, il dibattito sulla legalizzazione della cannabis continua a essere un tema scottante nella politica italiana, con posizioni divergenti e un'opinione pubblica divisa.
La legalizzazione della cannabis in Germania: un nuovo inizio?
La recente approvazione della legge sulla cannabis rende la Germania il
primo grande stato europeo a legalizzarne l'uso ricreativo, seguendo l'esempio
di Malta e Lussemburgo. Si inaugura così una nuova era per i consumatori
tedeschi, che a partire dal 1° aprile 2024 potranno accedervi
legalmente, ma con alcune restrizioni. Questa nuova legge tedesca
consente ai cittadini di possedere e coltivare cannabis per uso personale
all'interno di un sistema regolamentato, che si basa su tre punti
fondamentali.
Innanzitutto, le persone di età superiore ai 18 anni potranno avere
fino a 25 grammi di cannabis con sé e tenere in casa fino a 3 piante di
marijuana e 50 grammi di prodotto. Per i giovani tra i 18 e i 21 anni, i
limiti sono più bassi. In secondo luogo, va sottolineato che la depenalizzazione
è retroattiva: le condanne pregresse e i procedimenti in corso possono
essere annullati se la quantità di cannabis posseduta rispetta i nuovi limiti
stabiliti.
Infine, sebbene il consumo sia stato legalizzato, il commercio non
lo è ancora. Almeno in questa fase iniziale, la cannabis non può essere
venduta o acquistata liberamente. Le transazioni saranno possibili solo tramite
"cannabis club", associazioni senza scopo di lucro che possono
contare al massimo su 500 iscritti e dove i membri possono coltivare e consumare
cannabis.
La legalizzazione della cannabis permetterà, secondo il Ministro della
Salute tedesco, Karl Lauterbach, promotore di questa legge, di regolamentare
i consumi, tutelare la salute pubblica e contrastare il commercio illegale,
allo scopo di assicurare un maggiore controllo sulla qualità e la sicurezza dei
prodotti disponibili sul mercato e di ridurre al contempo il ricorso al mercato
nero.
Cannabis libera in Germania: le implicazioni per l'Italia
Mentre la Germania procede verso la legalizzazione della cannabis, l'Italia
si trova alle prese con una legislazione incerta e frammentata. Nonostante
la depenalizzazione della coltivazione e dell'uso personale nel 2016, la
vendita e il commercio rimangono soggetti a restrizioni severe. Attualmente, la
legge italiana consente la commercializzazione e l'utilizzo della cannabis
light, a condizione che il contenuto di THC non superi determinati limiti,
indicativamente compresi tra lo 0,2% e lo 0,5%.
Il dibattito sulla legalizzazione della cannabis in Italia riflette le
divisioni presenti nella società e nella politica. Mentre alcuni sostenitori
promuovono una maggiore liberalizzazione delle leggi sulla droga, altri si
oppongono fermamente a qualsiasi forma di legalizzazione.
Tuttavia, ci sono segnali di cambiamento. Iniziative come "Io Coltivo" stanno guadagnando terreno, mediante la raccolta di migliaia di firme per la presentazione di una proposta di legge che permetterebbe la coltivazione domestica della cannabis in Italia. Questo indica un crescente sostegno pubblico verso una maggiore liberalizzazione delle leggi sulla cannabis nel paese.