Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha dato il via alla possibilità di eseguire i tamponi per l’accertamento della presenza del virus della Covid-19 anche nelle strutture private. La decisione è arrivata il 17 giugno 2020, come è riportato anche da Il Corriere della Sera. Il ricorso era stato presentato dalla società Altamedica - e proposto dall’avvocato professor Stefano Vinti - contro la Regione Lazio ed il Tar lo ha accolto. Secondo la Regione gli accertamenti per evincere la presenza della Covid-19 potevano essere eseguiti solo nelle istituti di Sanità pubblica, cosicché le società private potevano effettuare esclusivamente i test sierlologici, i quali possono evidenziare solo se il paziente sia entrato in contatto con il virus e se abbia sviluppato gli anticorpi della malattia.
Ma il Tar ha sancito che a prevalere è "l'interesse pubblico, nell'ottica dello svolgimento di quanti più test possibili". Quindi per raggiungere tale obiettivo non è possibile escludere le società private che offrono questa possibilità. Secondo il TAR l’interesse pubblico alla tutela della salute è prevalente, soprattutto se i test “vengono fatti senza oneri per le finanze pubbliche e senza limitare l’accesso ai reagenti per le strutture del Servizio sanitario, con l’effetto di consentire l’immediato avvio, privatamente e senza oneri per il Servizio sanitario regionale, delle operazioni diagnostiche per la ricerca del virus SARS CoV-2 mediante esami molecolari su tutte le matrici biologiche”.
A fronte della sentenza del Tar, la Regione Lazio ha annunciato l'intenzione di costituirsi in Consiglio di Stato, perché "la gestione delle epidemie non è un meccanismo per togliere soldi dalle tasche dei cittadini”. Secondo l’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato i tamponi eseguiti in strutture private “non hanno finalità di sanità pubblica (…) La rete costruita nel Lazio dei drive-in prevede l'esecuzione tempestiva e gratuita dei tamponi su prescrizione medica in caso di sospetto o nel caso di positività alla siero-prevalenza e questo ha consentito finora di individuare 160 casi asintomatici”.
Per Claudio Giorlandino, ginecologo e Direttore Scientifico del Gruppo Sanitario Altamedica e direttore generale dell’Italian College of Fetal Maternal Medicine, la giornata di mercoledì 17 giugno è stata “molto importante per la giustizia e per la salute dei nostri concittadini (…) il Tar del Lazio ha permesso al centro Altamedica di Roma, uno dei più importante centri di biologia molecolare d’Italia, che ha già prodotto e pubblicato documentazione scientifica al riguardo, di eseguire come primo laboratorio privato del Lazio la ricerca del virus sui tamponi”. Infatti secondo Giorlandino i laboratori di Biologia molecolare di alto livello riescono a validare i test, e comunque i test reperiti sul mercato e utilizzati sono già certificati.