Recensione Sono sempre io di Jojo Moyes, Louisa Clark giunge a New York

Daily / Recensione - 02 March 2018 09:30

Sono sempre io, l'ultimo libro della trilogia nell'edizione italiana di Mondadori.

image
  • CONDIVIDI SU
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon

Quanto basta

Jojo Moyes è in libreria con il nuovo romanzo dedicato a Louisa Clark, terzo libro che completa la fortunata trilogia inaugurata con Io prima di te (2013) e proseguita con Dopo di te (2016).
Sono sempre io (Still me) vede Lou accettare un impiego da assistente presso i Gopnik, una ricca famiglia newyorchese.

Sono sempre io

L'autrice londinese porta la giovane protagonista a cogliere l'attimo, senza pensarci due volte. New York è il centro del mondo. Nella città che non dorme mai, le opportunità brulicano, se si ha l'intraprendenza di coglierle al volo. Ed è questo lo spirito con cui Lou si sforza di convivere durante la sua permanenza a servizio dei Gopnik. Il suo orario di lavoro è massacrante.
Tuttavia, nella Grande Mela vige una legge non scritta, non importa se il morale a fine giornata non sia dei migliori: “Rientrai quando era già buio ed ero stanca e infreddolita abbastanza da non sentirmi inquieta o sopraffatta da quella persistente sensazione che si prova a New York, per cui stare in casa significa perdersi qualche occasione”.
E, soprattutto, scoprirà Louisa Clark, Manhattan rivela un volto affatto accogliente senza un tetto sulla testa e soldi da buttare.

Il datore di lavoro di Lou è il potente Leonard Gopnik, un uomo perbene risposatosi con una giovane polacca malvista dalla figlia e dalla prima moglie. Agnes è una personalità volubile, socialmente isolata. È l'oggetto delle chiacchiere delle matrone che contano. Un'arrampicatrice sociale, sulla bocca di tutti. Con un marito impegnato diciotto ore al giorno, il suo compito è quello di mantenersi in una forma strepitosa e partecipare a serate di beneficienza: "Pensai ad Agnes e ai suoi appuntamenti con il personal trainer, il dermatologo, il parrucchiere e l’estetista, e conclusi: questo è il suo lavoro ora. Deve fare tutta questa manutenzione in modo da potersi presentare a eventi come questi ed essere all’altezza di gente come questa.”

Mentre Lou è catapultata in una vita diventata improvvisamente frenetica e complicata, dall'altra parte dell'oceano, c'è il suo Sam Ambulanza altrettanto confuso.

Sono sempre io conferma l'abilità di Jojo Moyes di intrattenere il lettore con disinvoltura. Nelle oltre 400 pagine del romanzo ci sono diversi colpi di scena che mantengono l'aspettativa di una storia vivace. I tradimenti insegnano di dover contare esclusivamente su se stessi. Alla fine ciò che conta è ritagliarsi  il proprio posto nel mondo.

© Riproduzione riservata



Seguici su

  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon
  • icon