Recensione L'uomo dal cuore di ferro, con Jason Clarke
Cinema / Recensione - 09 January 2019 14:05
In sala dal 24 gennaio, per la regia di Cédric Jimenez.
L'uomo dal cuore di ferro (The Man with the Iron Heart, il titolo in inglese) è tratto dal romanzo dello scrittore francese Laurent Binet. Il titolo del libro, inizialmente avrebbe dovuto essere anche quello del film, è HHhH: acronimo di Himmlers Hirn heißt Heydrich (il cervello di Himmler si chiama Heydrich). Aggiudicatosi il prestigioso Prix Goncourt nel 2010, è stato tradotto in una ventina di lingue. La prima edizione italiana risale al 2011.
Sfortunatamente, L'uomo dal cuore di ferro arriva a un anno di distanza da Anthropoid, diretto da Sean Ellis, con protagonisti Cillian Murphy e Jamie Dornan nei panni dei due partigiani cecoslovacchi, Jan Kubiš e Jozef Gabčik. Entrambi le pellicole raccontano la stessa vicenda storica, ma HHhH è incentrato sulla vita di Reinhard Heydrich, noto come il Macellaio di Praga.
Braccio destro di Heinrich Himmler, Heydrich è considerato una figura tristemente di spicco nel Terzo Reich. Fautore della “soluzione finale del problema ebraico”, si dimostra una natura zelante nell'ossessiva attuazione il progetto.
Interpretato
da Jason Clarke, lo incontriamo come un amorevole padre di famiglia
nelle sequenze iniziali. Invece, è un ufficiale di alto rango,
arrogante e spietato. Si compiace nell'assistere esecuzioni di masse:
da una parte la popolazione inerme; dall'altra gli aguzzini, vino e
donne a volontà per dimenticare estenuanti giornate di morte.
La
banalità del male di Hanna Arendt rimane ad oggi, il testo a cui
appellarsi per comprendere individui come Heydrich. Figlio di due
musicisti, ama il violino ed eccelle nel nuoto e nella scherma. È un
ragazzo timido, probabilmente bullizzato.
Tenta la carriera
militare nella marina, ma viene congedato con disonore. Negli Anni
Trenta, l'ascesa del nazionalsocialismo gli dà l'opportunità di
entrare nelle grazie di Himmler.
Nel maggio del 1942 muore
nell'ambito dell'Operazione Anthropoid per mano di Jan Kubiš e
Jozef Gabčik.
Solido e convincente il cast: accanto a Clarke, Rosamunde Pike, Mia Wasikowska, Jack Reynor e Jack O'Connell.
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