Venezia 49, recensione del film The Banshees of Inisherin - Gli spiriti dell'isola
The Banshees of Inisherin è il film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia
The Banshees of Inisherin (Gli spiriti dell'isola) è un film che pare esile ma che racconta più di quanto faccia intendere. La storia del quieto pastore Pádraic (Colin Farrell) che si affeziona al burbero violinista Colm Doherty (Brendan Gleeson) è anche quella di riconoscere i propri limiti, e di sapervi porre un freno. Ma Pádraic non vuole agire in questa maniera, e non comprende il motivo per cui Colm, da un giorno all'altro non voglia più parlargli, da amici fidati che erano. Teme di aver fatto qualcosa che l'abbia infastidito, un’ipotesi che Colm smentisce: è solo il suo essere 'noioso' a non 'andargli più a genio', afferma il violinista.
E per questo vuole allontanarlo. Inoltre Colm vuol continuare a comporre musica, e non ammette distrazioni né perdite di tempo.
La non accettazione di essere abbandonati nel film The Banshees of Inisherin
In questo passaggio c'è una sottigliezza che in realtà trasmette una serie di dettagli fondamentali: il diritto di vivere in solitudine e di cambiare opinione, dall'altra parte – quella di Pádraic - la non accettazione di essere abbandonati. .
Colm infatti ammonisce Pádraic: se lo importunerà ancora, si taglierà un dito alla volta. Ma Pádraic non accetta di essere respinto, e l'esito è infausto. La solitudine di Pádraic è anche un fardello da cui non vuole uscire, e da cui invece la sorella Siobhán Súilleabháin (Kerry Condon) desidera allontanarsi. Così quando lei riceve un'offerta di lavoro dalla terraferma, che le permette di lasciare l'isola di Inisherin, accetta pur temendo per la sorte del fratello.
Martin McDonagh regista del film The Banshee di Inisherin
Il regista Martin McDonagh ha già diretto il film Tre manifesti a Ebbing, Missouri nel 2017, per cui ha vinto il Golden Globe. Anche in The Banshee di Inisherin il tema della mancata accettazione della realtà ritorna prepotente: nel film del 2017 era rappresentato dalla madre Mildred che sfida la città decidendo di trovare i colpevoli della morte della figlia, qui è un uomo che sovverte le ideologie dell'isola per risolvere una questione privata. In entrambi i casi riesce nel suo obiettivo: Colin Farrell si espone con rara fragilità nella sua interpretazione, e Brendan Gleeson è scavato nella propria irrequietezza. La regia con rintocchi rapidi riesce a veicolare un mondo quasi irreale, non a caso simboleggiato da un’isola che non esiste realmente. L’unico difetto è rappresentato dalla leggerezza della storia raccontata, che a volte risulta troppo intima e difficile da intendere: ma di fronte all’immedesimazione che si prova con i personaggi, si tratta di un dettaglio minore.
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