Woody Allen: instancabile adatta un musical a New York e risponde con pacatezza a Dylan Farrow
Cinema / News - 08 February 2014 16:59
Dylan Farrow, figlia adottiva di Woody Allen aveva pubblicato una lettera in cui accusava di abusi il regista. Ora Allen risponde sempre sul New York Times: intanto è candidato all'Oscar per la
Woody Allen ha risposto alle accuse rivoltegli dalla figlia adottiva Dylan Farrow: la ventisettenne infatti aveva pubblicato sul New York Times una lettera in cui affermava di aver subito abusi all’età di sette anni.
La risposta. Woody Allen ha pubblicato sempre sul New York Times la lettera, scrivendo che “non ho molestare Dylan (...) Nessuno vuole scoraggiare le vittime di abusi dar parlarne, ma bisogna tenere a mente che a volte ci sono persone che sono falsamente accusate e che è anch’essa è una cosa terribilmente distruttiva”.
Il fatto. La vicenda nacque quando la piccola Dylan, all’età di sette anni disse alla madre Mia della vicenda, e Mia “la portò subito da un medico per essere esaminata. Il medico disse che non era stata molestata”.
Blue Jasmine. Il regista è candidato a tre premi Oscar per il film “Blue Jasmine”, interpretato da Cate Blanchet e Alec Baldwin. Le candidature sono per miglior attrice protagonista, miglior attrice non protagonista per Sally Hawkins e migliore sceneggiatura originale per Allen. La trama ruota attorno a una donna mondana di New York che si trasferisce a San Francisco per vivere con la sorella Ginger: ma la riconciliazione porterà attriti e incomprensioni.
Pallottole su Broadway. Il musical cui sta lavorando Allen è “Bullets over broadway”, tratto dal suo film del 1994 "Pallottole su Broadway". L’esordio avverrà al St. James Theatre il 7 marzo, e il regista ha adattato il lavoro dalla sua sceneggiatura ma non dirige lo spettacolo che invece vede Susan Stroman alla direzione. Zach Braff interpreta il ruolo principale di David Schayne, drammaturgo che lotta con un patto faustiano con la mafia; Marin Mazzie interpreta Helen Sinclair, il ruolo sullo schermo era di da Dianne Wiest.
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