Vagina artificiale, su 4 donne affette da MRKH sono impiantati organi risolutivi
Daily / News - 11 April 2014 15:48
Una vagina artificiale è stata impiantata su quattro donne colpite da malattia MRKH: grazie ad una particolare metodologia i risultati sono stati ottimali.
Una vagina artificiale è stata impiantata in quattro giovani donne nate con malformazioni oppure mancanti dell’organo. È accaduto negli Stati Uniti, nell'équipe guidata dal dottor Anthony Atala, direttore dell'Istituto per la medicina rigenerativa alla Wake Forest Baptist Medical center.
La funzionalità sessuale. La vagina artificiale ha anche potuto acquisire la funzionalità sessuale completa, dopo che gli scienziati hanno impiantato organi creati da cellule dei pazienti. "Fondamentalmente, ciò che facciamo è generare organi per le condizioni traumatiche difficili”, ha detto Atala, il cui staff sconvolse il mondo nel 2006 con i primi organi coltivati in laboratorio e impiantati nell'uomo.
La malattie MRKH. Le patologie cui la vagina artificiale può porre rimedio sono varie dalla sindrome di Mayer-Rokitansky-Küster-Hauser o MRKH fino alle donne vittime di tumore. Lo studio è stato pubblicato giovedì 10 aprile 2014 sulla rivista The Lancet, e Atala e i colleghi riferiscono che le quattro ragazze di Città del Messico hanno effettuato l’operazione tra il giugno 2005 e ottobre 2008, quando i pazienti avevano un’età compresa tra 13 a 18 anni.
Il metodo. Gli scienziati hanno prelevato campioni di cellule dei pazienti, poi coltivate in laboratorio, poste poi su un'impalcatura biodegradabile cucita a mano a forma di vagina artificiale, con cellule muscolari seminate all'esterno delle strutture. “Per noi, non c'è fonte migliore di cellule proprie del paziente” ha ribadito Atala.
I risultati. Dai test standard risulta che le donne hanno avuto risposte sessuali normali, riuscendo a provare desiderio, eccitazione, avendo rapporto senza dolore. Due di loro grazie alla vagina artificiale hanno cominciato ad avere le mestruazioni ed in teoria sono in grado di avere figli. "Quando ho scoperto che c'era questa possibilità, ero molto felice - ha detto una paziente che non ha voluto rilasciare il nome - E’ importante informare le altre ragazze che hanno lo stesso problema, dicendo che la vita non finisce con una malattia perché non vi è un trattamento ma che si può avere una vita normale”. Una donna su 1.500 può essere affetta da MRKH, con problemi che si identificano solitamente durante la pubertà.
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