Three Thousand Years of Longing, il film ‘enigmatico’ con Tilda Swinton e Idris Elba

Cinema / News - 26 August 2022 10:30

Three Thousand Years of Longing esce oggi in USA

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Film Beast - video

Three Thousand Years of Longing (Tremila anni di attesa) è il film drammatico e fantasy che esce oggi negli Stati Uniti. La dottoressa Alithea Binnie (Tilda Swinton) è un'accademica, che vive nel pieno della razionalità. Mentre si trova a Istanbul per partecipare a una conferenza, incontra un Djinn (Idris Elba) che le offre tre desideri in cambio della sua libertà. Alithea dubita che quanto accada sia reale: inoltre - da studiosa di storie e mitologia - sa come i racconti sui desideri offerti, siano poi naufragati. 


Film Three Thousand Years of Longing - video
Ma Djinn perora la sua causa raccontandole storie fantastiche del suo passato. Alla fine viene sedotta, ed esprime un desiderio che li sorprende entrambi.

Three Thousand Years of Longing, il cast del film

Tilda Swinton ha lavorato di recente al film Memoria e Avengers: Endgame. Idris Elba ha recitato in Beast e The Suicide Squad - Missione suicida. Nel cast ci sono anche Anthony Moisset (Risen) e Alyla Browne (la serie tv Nove perfetti sconosciuti). La regia è di George Miller, che ha diretto Mad Max: Fury Road ed è al lavoro con Furiosa: la sceneggiatura è sua e di Augusta Gore, tratta dal racconto The Djinn in the Nightingale's Eye di A.S. Byatt pubblicato nel 1994.


Three Thousand Years of Longing, la critica e le recensioni sul film

La critica ha espresso pareri contrastanti sul film: per il magazine IndieWire “le due star sono così dolci e in simbiosi – con il potere dei loro personaggi e la solitudine reciproca che li unisce alla magia pratica – che alcune delle deviazioni più spettacolari del film sembrano fragili, per contrasto”. Per The Seattle Times “è un film cerebrale che baratta con gli enigmi. È una fiaba ammonitrice sul pio desiderio. È un caleidoscopio di storie imperfetto, ma inebriante. Se solo il finale del film fosse forte come l'inizio e la parte centrale”. Per il Los Angeles Times “i singoli racconti, sebbene decorati con ogni sorta di favolosi riccioli in CGI, sono (…) poco coinvolgenti, e ‘Three Thousand Years of Longing’ alla fine sembra arcigno e ingombrante”. Più critico è The Hollywood Reporter, che commenta: “anche se c'è una spruzzata di umorismo liberale, i misteri che evoca sono ventosi e accademici, sebbene sia un accademismo che sa essere fuori controllo”.

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