Those Who Kill: la serie tv erede di The Bridge arriva in Italia

Tv / News - 12 June 2014 12:00

Those Who Kill andrà in onda su Fox Crime a partite dal 13 giugno 2014 la crime drama erede di The Bridge, telefilm cult dell'estate 2013. Chloë Sevigny sarà Chatrine, una detective

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Those Who Kill Il 13 giugno 2014 è' in uscita sul canale a pagamento Sky Fox Crime, in prima visione italiana, “Those Who Kill”, serie tv crime drama creata da Glen Morgan adattando alle esigenze attuali e al pubblico americano lo show danese "Loro Uccidono", nel tentativo di replicare l'enorme successo del telefilm “The Bridge” (2013), a sua volta remake di un programma scandinavo

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Trama Il personaggio principale della prima e unica stagione di “Those Who Kill” è Catherine Jensen (Chloë Sevigny), una promettente detective della omicidi, specializzata nella caccia ai serial killer. Contemporaneamente alle indagini, Catherine è costretta a combattere anche il proprio male interiore, fatto di misteri sulla scomparsa del fratello e di sospetti sulla vera identità del proprio patrigno, forse uno degli assassini seriali più implacabili e brutali con cui la detective si sia mai confrontata. Thomas Schaeffer (James D'Arcy) è invece il brillante psicologo forense su cui Catherine potrà fare affidamente nel corso delle 10 puntate che compongono la prima (e unica) stagione

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Cast Chloë Sevigny è famosa per aver interpretato Shelley nella popolarissima serie tv “American Horror Story” (2012) e per aver preso parte a film del calibro di “American Psycho" (2000) e "Zodiac" (2007). Di James D'Arcy si ricordano invece le interpretazioni in "L'esorcista – La Genesi" (2004) e "Cloud Atlas" (2012) di Lana e Andy Wachowski. Nel cast principale di "Those Who Kill" sono presenti anche James Morrison - “24” (2005-2009), “Private Practice” (2009-2010) – e Bruce Davison, già visto in “Kingdom Hospital” (2004), serie tv creata da Stephen King e liberamente ispirata ad un altro telefilm danese, “The Kingdom” di Lars von Trier

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Da The Bridge a "Kingdom Hospital", "Those Who Kill" non è quindi il primo esperimento che tenta di tradurre un programma nordico in un altro adatto al pubblico americano. Ma lo scarso successo che ha raccolto negli Usa lo show di Morgan, per altro sceneggiatore di alcune delle migliori puntate di "X-Files", è da ricercare nella particolare evoluzione narrativa dei telefilm polizieschi

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I Crime Drama, per appassionare il pubblico, hanno ormai scelto un doppio binario narrativo: da una parte c'è il cattivo di turno da arrestare in ogni puntata, dall'altra ci sono i problemi emotivi e morali, se non addirittura una vera e propria seconda vita, del protagonista; emblematici da questo punto di vista sono le serie tv cult come “Dexter” (2006-2013) o la più recente “Gang Related” (2014). “Those Who Kill” non fa eccezione. Tuttavia, la fredda accoglienza del pubblico americano dimostra che, per fare un buon lavoro, non è sufficente seguire la moda del momento, gettandosi nella mischia senza qualcosa di veramente originale capace di far risaltare un prodotto che, altrimenti, rischia di essere dimenticato

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