Spazio, il primo robot in grado di predire la traiettoria del rottame spaziale: impiegato nel Clean-mE project
Daily / News - 12 May 2014 21:38
I ricercatori del Politecnico di Losanna hanno messo a punto il primo robot capace di ripulire lo spazio: il braccio bionico, agganciato a un satellite, farà parte del Clean-mE project.
Detriti spaziali - Il Politecnico di Losanna ha realizzato un braccio bionico in grado di raccogliere i detriti spaziali che orbitano intorno alla Terra. Il Centro svizzero per le ricerche spaziali impiegherà l'arto bionico, agganciato ad un satellite, nel contesto del Clean- mE project, lo studio dello sviluppo di tecnologie nano-satellitari destinate alla pulizia dal rottame spaziale.
Braccio bionico - Il rivoluzionario braccio bionico misura circa un metro e mezzo e dispone di una mano a quattro dita progettata per catturare oggetti volanti di forma e traiettoria complessa con estrema rapidità. L'innovazione del robot consiste nella capacità di “intuizione” del braccio, in grado di predire le dinamiche motorie dei detriti spaziali, tuttora ancora solo parzialmente conosciute.
Test - Il robot è stato testato nel laboratorio Lasa (Learning Algorithms and Systems Laboratory), dove il team di ricercatori, coordinato da Aude Billard, ha provveduto al collaudo con lanci reiterati e differenziati per gradi di difficoltà: da una racchetta da tennis a una palla, da una bottiglia vuota ad una bottiglia semivuota. A ogni nuovo tiro, il robot adattava, perfezionando, la presa.
Tempi record - Il braccio robot è in grado di calcolare la traiettoria della spazzatura spaziale in tempi record (cinque centesimi di secondo) e agguantarla con precisione, grazie all'esclusiva tecnologia combinata di software, giunture meccaniche e telecamere di cui è dotato. Infatti, rispetto alle macchine odierne pre-programmate, il braccio bionico non ricalcola le traiettorie, passaggio che rallenterebbe un'ipotetica operazione nello spazio fino a comprometterla, ma è in grado di rielaborare la modificazione dei dati.
Imitazione e errori - Per ottenere le caratteristiche di velocità e adattabilità del robot, i ricercatori del LASA si sono ispirati al modello comportamentale umano, basato sull'imitazione e sull'apprendimento in conseguenza agli errori commessi. La ricerca è stato pubblicata nella rivista IEEE Transactions on Robotics.
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