Riccardo Muti, si spera in un ritorno: 'disastro' al Teatro dell'Opera di Roma per il suo abbandono

Riccardo Muti lascia il Teatro dell'Opera di Roma con due lettere dice addio e così è caos. 'L'Aida' in programma per il 27 novembre non ha un direttore d'orchestra. Carlo Fuortes e Ignazio Marino puntano il dito contro i sindacati ed è polemica.

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Lettere Riccardo Muti. Il direttore d'orchestra abbandone il teatro dell'Opera di Roma con due lettere, una ufficiale, l'altra privata indirizzata al direttore Carlo Fuortes. "Non ci sono le condizioni per garantire quella serenità che mi è necessaria", è quanto scrive Riccardo Muti.

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Dario Franceschini. Ha commentato la scelta di Riccardo Muti: "Capisco le ragioni che lo hanno condotto a questa scelta dolorosa per lui e per tutti" e punta il dito contro "le resistenze corporative e autolesionistiche che ostacolano il cambiamento che la musica e la lirica italiana attendono da troppo tempo".

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Carlo Fuortes non nasconde che quanto successo sia un vero e proprio 'disastro' per il Teatro dell'Opera di Roma. "Una scelta senza dubbio influenzata dall'instabilità in cui versa l'Opera a causa delle continue proteste e della conflittualità interna e degli scioperi durati mesi e che hanno portato alla cancellazione di diverse rappresentazioni, con gravi disagi per il pubblico internazionale e nazionale che aveva acquistato i biglietti" commenta insieme a Ignazio Marino.

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Sindacati. La polemica è aperta e Carlo Fuortes e Ignazio Marino puntano il dito contro i sindacati. Sia Cgl che Cisl e Uil respingono le accuse anche se si dicono comunque preoccupati in merito alla scelta di Riccardo Muti.

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Ignazio Marino. Il sindato insieme al direttore Carlo Fuertes non abbandona però la speranza e si augurano che una volta superati i problemi il maestro Riccardo Muti possa tornare.

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