Recensione film Abigail, incalzante storia horror
Cinema / News - 09 August 2024 14:45
Disponibile su DVD e Blu-ray una storia di vampiri ricca di sangue e scene incalzanti.
Abigail è un film horror che riesce ad unire i temi principali dei film classici del genere con ritmi narrativi e argomenti contemporanei, affidando il ruolo principale ad una giovane e brava attrice.
Trama di Abigail
Sei criminali rapiscono e portano in una villa isolata, la Wilhelm Manor, Abigail (Alisha Weir) una giovanissima ballerina di danza classica. Il loro compito consiste nel sorvegliarla per ventiquattrore, il tempo necessario perché il loro leader, Lambert (Giancarlo Esposito) ottenga dal padre di Abigail cinquanta milioni di dollari, somma che sarà redistribuita tra tutti loro in parti quasi uguali.
Il gruppo, che utilizza nomi falsi per evitare che ciascuno conosca l’identità dell’altro, è composto dall'ex medico dell'esercito e tossicodipendente in via di guarigione Joey (Melissa Barrera), dall'ex detective della polizia di New York Frank (Dan Stevens), dall'hacker di buona famiglia Sammy (Kathryn Newton), dall'ex cecchino dei Marines Rickles (Will Catlett), dall’ex sicario della mafia tanto forte quanto stupido Peter (Kevin Durand) e dall'autista sociopatico, Dean (Angus Cloud).
A Joey viene affidato il compito di avere cura di Abigail, un incarico accettato con riluttanza dalla donna perché non era al corrente che avrebbero rapito una bambina dodicenne; ad ogni modo tra le due si stabilisce un buon rapporto perché Joey è comprensiva con lei, le racconta di avere un figlio e si impegna a proteggerla da pericoli che potrebbero arrivare dagli altri componenti del gruppo. Abigail le confessa che suo padre non è affatto in pensiero per lei, non ha minimante l’intenzione di pagare il riscatto e si scusa per quanto sta per accadere a lei.
Joey, spaventata da quanto ha sentito, riferisce ogni cosa a Frank, il quale aggredisce Abigail, apprendendo dalla bambina che suo padre è Kristof Lazaar (Matthew Goode), un temibile signore del crimine.
Poco dopo Sammy, attratta dalle urla, trova nel seminterrato il cadavere decapitato di Dean e il gruppo capisce che Valdez, il leggendario sicario di Lazaar, si trova dentro la Wilhelm Manor. Decidono, quindi, di lasciare la villa ma il sistema di sicurezza li blocca all’interno dell’edificio e, mentre stanno cercando una possibile via di fuga, Rickles viene mutilato ed ucciso. Joey, Frank, Sammy e Peter interrogano Abigail per capire che cosa stia succedendo ma lei per tutta risposta si trasforma in un vampiro rivelando loro di essere Valdez.
Per i superstiti del gruppo è l’inizio di una micidiale avventura contro un nemico immortale e sanguinario che si muove veloce e a passi di danza.
I molti punti di Abigail
L’opera integra e rielabora con successo molti cliché presenti nel cinema di genere, horror, noir e giallo.
Dal lungometraggio La figlia di Dracula del 1936 diretto da Lambert Hillyer deriva la protagonista principale, Abigail, come dal film Suspiria del 1977 diretto da Dario Argento l’idea che la protagonista sia una ballerina classica.
L’utilizzo dei soprannomi da parte dei protagonisti è già presente nell’opera Le Iene di Quentin Tarantino (1992) mentre la lenta moria dei rapitori è un tributo a uno degli schemi narrativi del romanzo giallo più intriganti ovvero L'enigma della camera chiusa doppia, reso celebre da Agatha Christie nel suo libro Dieci piccoli indiani, presente nella biblioteca della Wilhelm Manor, e nei numerosi film realizzati, uno per tutti il primo uscito nel 1945 e diretto da René Clair.
Ma l’intervento dei due registi, Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, provvede a miscelare temi e situazioni, dando vita a una vivace ed incalzante storia horror, a cominciare proprio da un ribaltamento dei ruoli operato livello narrativo.
Rispetto alla figlia di Dracula, una donna adulta, Abigail è una giovanissima ballerina di danza classica, poco più che una bambina, una creatura leggiadra, un cigno bianco, catturato da un branco di lupi. Questo ovviamente soltanto nella prima parte del film, perché la situazione è destinata a capovolgersi per rivelare per quella che lei è veramente. Il cigno bianco si trasforma in un cigno nero che nel celebre balletto “Il lago dei cigni” rappresenta una creatura malvagia figlia di uno stregone e i suoi rapitori tante vittime, con le quali lei si trastulla rivelando un sadico piacere nel giocare con loro, nel far loro del male.
Eppure nulla è deciso, perché nel corso degli eventi si succedono numerosi colpi di scena, alcuni dei quali contribuiscono a vivacizzare una storia che vedrebbe altrimenti i rapitori relegati al semplice ruolo di vittime sacrificali.
A creare un’atmosfera opprimente e claustrofobica, gotica è il caso di dire, provvede, invece, l’arredamento e la struttura stessa della Wilhelm Manor, trasformatasi in una escape room che la squadra percorre in lungo e in largo, rivelando i molti spazi della villa, alcuni dei quali decisamente inquietanti.
A sdrammatizzare quella che diventerà una vera e propria mattanza ci pensa la colonna sonora che accompagna lo svolgersi della storia, sottolineandone i momenti più intensi. Il film inizia proprio con Abigail che balla sulle note del tema del cigno, un brano che l’accompagnerà in altri momenti del lungometraggio, un esempio di quell’humor nero che permea l’intera opera, piena di battute caustiche e momenti comici seppure macabri.
Abigail, insomma, è un film horror che riesce a rielaborare in modo brillante i cliché del cinema horror, grazie a una brillante e adorabile protagonista principale, Alisha Weir - di appena quattordici anni-, un cast perfetto (tra cui una Kathryn Newton, già vista in Lisa Frankenstein), momenti comici, numerosi colpi di scena, omicidi e ovviamente tanto sangue, senza mai trascendere nell’orrorifico, senza mai trasformarsi in un b-movie.
Il risultato finale è un lungometraggio che unisce i temi dei film classici dei film sui vampiri con ritmi narrativi e argomenti contemporanei, dando vita a un’opera moderna, godibile e alla portata di un vasto pubblico.
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