Recensione commedia A Modern Family
Cinema / News - 12 July 2018 14:00
In sala dal 12 luglio, solida prova del cast.
A Modern Family (Ideal Home, il titolo originale) è la commedia scritta e diretta da Andrew Fleming con protagonista Steve Coogan e Paul Rudd.
Erasmus Brumble, interpretato da Coogan, è una star della tv via cavo. Conduce uno show culinario diretto dal compagno Paul (Rudd). Dopo un decennio di convivenza, la coppia passa la maggior parte del tempo a litigare.
Un bel giorno, durante una cena con amici produttori, allestita nel loro ranch a Santa Fe, si presenta un bambino (Jack Gore). E' scontroso ed esasperato da una situazione familiare disastrosa. Angelo, ma vuole farsi chiamare Bill, è il nipote sconosciuto di Erasmus.
L'arrivo del bambino getta letteralmente nel panico Paul. Durante una crisi, particolarmente acuta, Paul confiderà ad Erasmus che “ogni notte i miei sogni finiscono con l'apocalisse, invasioni aliene e mega tsunami”; l'altro lo tranquillizza, “fai sogni ad alto budget, io sogno di essere nudo e deriso da tutti”: questa è la cifra comica del film pensato per un pubblico adulto, British humour e dialoghi vivaci senza scadere nella volgarità.
Tra assistenti sociali, insegnanti preoccupati e feste di compleanno per aiutare il bambino a uscire dall'isolamento, una routine a misura familiare si fa prepotentemente spazio nel ranch: con puntuali capatine da Taco Bell, a dispetto della reputazione di chef televisivo del nonno.
E invece, il padre di Jack esce di prigione. Nonostante i suoi problemi di tossicodipendenza, vuole riprendersi il figlio.
Il finale, supportato dalle immagini di molte famiglie alternative nei titoli di coda, auspica il buonsenso nell'ambito di un tema così delicato, quanto attuale.
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