Psicologia Cambiamento, la farfalla che non voleva le ali: da Eraclito all'approccio cognitivo comportamentale
Tv / News - 01 August 2014 14:00
"E se diventi farfalla nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali", suggeriva Alda Merini. Cambiare è un processo tanto n
Psicologia Cambiamento. “E se diventi farfalla nessuno pensa più a ciò che è stato quando strisciavi per terra e non volevi le ali”. Così dice un'intensa frase della poetessa milanese Alda Merini, suggerendo le straordinarie possibilità insite nel cambiamento di psicologia dell'essere umano. Ma cos'è il mutamento e perché, pur essendo una condizione perenne in natura, può procurare tremendo spavento a livello interiore?
\r\nPanta rei. Già Eraclito nell'antica Grecia filosofeggiava asserendo che “panta rei”, ovvero tutto scorre, tutto cambia, tutto è in perenne evoluzione. Il cambiamento risulta qualcosa di connaturato alla dimensione temporale: mette in relazione un prima ed un dopo, dando termine a quanto modifica. L'individuo che non voglia subire la realtà, bensì imparare a gestirla deve apprendere a mutare e ciò non è sempre facile.
\r\nPsicologia educazione. Il cambiamento è la condizione di possibilità dell'educazione, perché senza cambiamento non ci sarebbero né vita, né esperienza, né educazione. L'uomo vive di e nel cambiamento: egli può venire educato solo in quanto protagonista di cambiamento. Essere in grado di cambiare ed ancor più di ricercare il cambiamento è vitale per la nostra specie, e non solo.
\r\nDarwin ed Einstein. Nel 1800 il naturalista e geologo britannico Charles Darwin sosteneva che “non è la specie più forte o quella più intelligente a sopravvivere, ma quella che risponde meglio al cambiamento”. Ed il fisico e filosofo della scienza Albert Einstein un po' più tardi notava come l'ameba muore perché non sa adattarsi, invece l'essere umano sa imparare dai proprio errori e scegliere soluzioni diverse quando vede che quelle adottate non funzionano nello scioglimento dei problemi.
\r\nPsicologia apprendimento. Se i bambini sono, in un certo senso, come “spugne”, “fogli bianchi” su cui disegnare per la prima volta, un adulto può avere maggiori difficoltà a cambiare, perché già formato ed irrigidito nelle sue strutture. Questo fatto salta particolarmente all'occhio nel settore dell'apprendimento, ad esempio nel campo della danza recuperare un ballerino impostato male da piccolo è un grosso problema.
\r\nMappe neurali. In medicina si parla di mappe neurali, le quali si configurano quali circuiti complessi da modificare. Addirittura, quando si riesce in tale operazione, muta persino l'anatomia del nostro cervello! E comunque la brutta notizia è che le vecchie mappe possono risaltare fuori in maniera più o meno inattesa. Potremmo in sostanza dire che il lavoro su sé stessi non finisce mai... Ogni giorno in cui non facciamo qualcosa per migliorarci è una giornata persa, non credete?
\r\nOmeostasi principio. Ciascun essere vivente per il principio biologico dell'omeostasi, secondo cui l'equilibrio tende a mantenersi, tanto più è complicato e tanto più resiste al cambiamento del proprio equilibrio, anche quando tale equilibrio è disfunzionale. In psicologia esistono diversi tipi di cambiamento. C'è innanzitutto il cambiamento graduale, vale a dire quello effettuato “step by step”, che è poi quel tipo di cambiamento che ritroviamo anche a scuola.
\r\nCognitivo comportamentale. L'approccio cognitivo comportamentale delinea in secundis il cambiamento catastrofico; esso è paragonabile ad un fulmine che, durante un temporale, cade su un albero incendiandolo. Talora si rende necessario procurarlo nel paziente, al fine di rompere qualcosa che lo sta portando alla distruzione. C'è poi il cambiamento effetto valanga, chiamato dagli scienziati effetto farfalla. Si dice infatti che il minimo battito d'ali di una farfalla in una parte del globo sia in grado di provocare un uragano sul lato opposto del mondo...
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