Prostitute ed escort - Ecco come ce le racconta il cinema
Cinema / News - 24 February 2011 06:00
Dalla Magnani di Mamma Roma a Julia Roberts di Pretty Woman molti sono i modi in cui il cinema ha interpretato il ruolo della prostituta e della escort
Da sempre il cinema ha affrontato il tema del lavoro più vecchio del mondo, quello della prostituta o, come va di moda adesso, dell'"escort", offrendoci ritratti di donne diverse, mosse da personalissimi vissuti e motivazioni. La ragione dell'affollata presenza di queste figure nel panorama cinematografico, come in quello letterario, va probabilmente ricercata nel fatto che l'immagine della prostituta consente di semplificare, estremizzandola, la contrapposizione tra i due sessi: l'uomo come "bruto" prevaricatore o facile preda da abbindolare da un lato e la donna come colpevole seduttrice o innocente vittima di una degradata condizione esistenziale dall'altro. In realtà, bando alle generalizzazioni, i film più diversi hanno affrontato il tema ed è così che saltano alla mente la drammatica Anna Magnani (1962) di Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, che si prostituisce per pura miseria e necessità e che tenta faticosamente e inutilmente di cambiare vita per amore del figlio, la bella Silvana Mangano de La grande guerra (1959) di Mario Monicelli o la Giulietta Masina de Le notti di Cabiria (1957) di Federico Fellini, che si contrappone in modo deciso all'immagine stereotipata della prorompente "battona" romana con quel suo essere figura minuta, buffa e quasi clownesca e con la sua fanciullesca ingenuità. Sempre la necessità sembra essere la spinta verso questo stile di vita per la Claudia Cardinale di C'era una volta il West (1968) di Sergio leone o la bella Monica Bellucci di Maléna (2000) di Giuseppe Tornatore. Vengono in mente poi le cosiddette "mantenute", come la Sofia Loren di Matrimonio all'italiana (1964) di Vittorio De Sica, che arriva a fingere di essere sul punto di morire per farsi sposare dall'uomo che la mantiene e garantire così un nome e un futuro ai suoi tre figli, emblema quindi del senso di maternità che vince su tutto, o la bellissima Michelle Pfeiffer di Chéri (2009) cortigiana della Parigi dei primi del '900, elegante ed annoiata prostituta di lusso "in pensione" che si innamora del giovane e languido figlio di una "collega" amica. Sempre a Parigi è ambientata la storia di un'altra mantenuta, quella interpretata da Nicole Kidman in Moulin Rouge! (2001) di Baz Luhrmann in cui Satine, avvenente cantante e ballerina del Moulin Rouge, irrimediabilmente malata di tubercolosi come tante protagoniste delle grandi opere, deve dividersi tra il suo vero amore e colui che la mantiene. Ricordiamo la deliziosa Shirley MacLaine di Irma la dolce (1963) di Billy Wilder in cui la vicenda della mantenuta Irma viene affrontata in modo leggero e quasi favolistico dal consueto sguardo ironico del regista. Più sospese e quasi perse risultano invece le figure di Nastassja Kinski in Paris, Texas (1984) di Wim Wenders e di Elisabeth Shue in Via da Las Vegas (1995). Tornando alla commedia abbiamo poi la Mira Sorvino di La dea dell'amore, di Woody Allen, svampita prostituta che non vuole saperne di lasciare la "professione", o il tragi-comico personaggio di Agrado di Tutto su mia madre (1999) di Pedro Almodovar, prostituta transessuale il cui nome d'arte è in qualche modo programmatico del suo scopo nella vita, alleviare il prossimo dalle sofferenze e quindi rendere la vita altrui più gradevole. Ricordiamo poi la prostituta di strada tredicenne di Taxi Driver (1976) di Martin Scorsese, interpretata da Jodie Foster, che il protagonista tenta di salvare dal protettore e allontanare da una vita squallida, e la Jennifer Connelly di Requiem for a Dream (2000) di Darren Aronofsky in cui una giovane tossicomane arriva a prostituirsi per pagarsi la droga. Non si può poi non citare l'imprescindibile Bella di giorno (1967) di Luis Bunuel in cui l'algida Catherine Deneuve interpreta la giovane moglie di un medico che cerca nella prostituzione un modo di conoscenza più profonda di sé, al fine di risolvere fobie e frigidezza. Si può concludere questo lungo elenco con il film che prima degli altri viene in mente quando si associano le parole film e prostituta, ossia l'hollywoodiano Pretty Woman (1990) con l'adorabile Giulia Roberts che tante generazioni ha fatto sognare poiché incarna pienamente il sogno femminile di un amore che riscatta dal degrado fisico e morale ed eleva ad una condizione da favola.
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