Moglie e marito, il film commedia per un genere collaudato

Cinema / Comedy / News - 11 April 2017 07:30

"Moglie e marito" è il film con Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak e Valerio Aprea.

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Moglie e marito è il film di Simone Godano con Pierfrancesco Favino, Kasia Smutniak e Valerio Aprea.

La storia segue vicende che mescano commedia e surrealismo. Sofia (Kasia Smutniak) e Andrea (Pierfrancesco Favino) sono una coppia sposata da dieci anni. Sono in crisi e la possibilità del divorzio è più vicina. Andrea è uno strambo neurochirurgo che cerca di condurre una sperimentazione sul cervello umano. Sofia è una conduttrice televisiva. Grazie ad un suo esperimento scientifico i loro corpi risultano traslati: Andrea è nelle sembianze di Sofia, mentre lei in quelle di Andrea. Ognuno vive così l’esistenza dell'altro.

Da questo mutamento di prospettive la loro vota cambia per sempre, ritrovando anche una comprensione reciproca che temevano di avere perso.

Si nota subito la presenza di un genere, quello della commedia familiare che è l’unico rimasto in auge nel nostro cinema recente. Anche gli incassi al cinema del primo trimestre dell’anno evidenziano come siano questi gli unici film prodotti in Italia a essere nella lista delle prime dieci posizioni: “L’ora legale” e “Mister Felicità”. Seguono oltre la top-ten “Beata ignoranza” di Massimiliano Bruno, con l’eccezione del film drammatico “Rosso Istanbul”.

La stessa Warner Bros. Pictures che distribuisce il film ha prodotto pellicole che si discostano dalla semplice comicità, come “Noi e la Giulia” (2015) dove tre quarantenni in fuga dalla città e dalle vite desiderano aprire un agriturismo. “Loro chi?” (2015) in cui un giovane per guadagnare la stima del presidente dell'azienda in cui lavora ambisce a presentare un brevetto rivoluzionario capace di garantirgli dei riconoscimenti, mentre il collega è un imbroglione.

“Onda su onda” (2016), “Che vuoi che sia” (2016). Fino a commedia con schemi comici più classici, come “Poveri ma ricchi” che ha intasato 6,8 milioni di euro, e che racconta di una famiglia che dopo la vincita alla lotteria cambia in maniera repentina le abitudini di vita.

“Moglie e marito” vede una tematica simile a ”Nei panni di una bionda” (”Switch”, 1991), di Blake Edwars dove un playboy si vede trasformato in donna dal diavolo, con l’obbiettivo di redimersi.

In “What Women Want - Quello che le donne vogliono” (“What Women Want”, 2000) di Nancy Meyers con Mel Gibson ed Helen Hunt un donnaiolo cade nella vasca colma d'acqua e prendendo la scossa con l'asciugacapelli si risveglia cambiato: ha il potere di sentire ciò che tutte le donne pensano.

Un tema quindi non nuovo, ma che lascia spazio ad equivoci e domande nello spettatore: la prima che sorge è “come agirei in quel caso?”.

La sceneggiatura di “Moglie e marito” presenta - come hanno affermato i produttori “un hight concept, contemporaneamente sincero ma divertente”, sopratutto focalizzato sul fatto che i protagonisti abbiamo sia i ricordi reciproci e che “realizzassero i propri errori arrivando al paradossi di essere arrabbiati con loro stessi”.

Lo stesso Favino lavorerà in un’altra commedia, “Chi m'ha visto” su un quarantenne nato in un paese con il sogno di fare il cantante. Il genere della commedia risulta quindi ormai collaudato nella cinematografia recente italiana: per trovare un film drammatico prodotto in Italia e che abbiamo incassato 9 milioni di euro occorre tornare nel 2013, con “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore.

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