Manga shojo - Candy Candy: cartone animato, sigla, bambola, gadget
Comics / News - 02 June 2014 16:00
La vivacissima "Candy Candy" è stato un personaggio chiave per l'utenza femminile di almeno un decennio. Lanciata dal fumetto di Yumiko Igarashi, tratto da un romanzo di Kyoko Mizuki,
Candy Candy. “Candy Candy” è stato uno dei primissimi fumetti giapponesi originali pubblicati nel nostro Paese. Si tratta di un manga di genere shojo, ovvero destinato ad un pubblico femminile di età compresa tra la fine dell'infanzia e quella dell'adolescenza, ossia da ragazze fra i dieci ed i diciannove anni. Avendo riscosso grandissimo successo, risulta ancora oggi fruito anche da persone d'età maggiore. Venne disegnato dall'ormai sessantaduenne fumettista giapponese Yumiko Igarashi che grazie a simile opera, rilasciata a partire dal 1975, ed alla più tarda “Georgie” del 1982, ha raggiunto fama internazionale.
Manga shojo. Il manga shojo “Candy Candy” fu pubblicato, serializzato su di un mensile per quattro anni, dalla storica casa editrice Kodansha, fondata da Seiji Noma nel 1909. In Italia è stato editato dalla Fratelli Fabbri Editori in settantasette uscite settimanali che ne hanno proposto un'edizione riveduta e corretta, in quanto censurata, riadattata e ricolorata. In verità i Fratelli Fabbri si spinsero ben oltre la storia originale, aggiungendo una continuazione di pura fantasia, ideata e disegnata nella nostra penisola.
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Cartone animato. “Candy Candy” divenne anche un cartone animato davvero apprezzato, capace di tenere incollate soprattutto le bambine davanti alla tv. Caratterizzato da un doppiaggio d'elevata qualità, l'anime però stravolge il finale della storia che, per il resto, risulta affine alla trama narrata nello shojo manga. Candy Candy è una vivacissima orfanella, buona e coraggiosa, che, nonostante le tante avversità che la vita le riserva, riesce sempre a ritrovare il sorriso. Adottata da un benefattore misterioso, studia da infermiera e s'innamora di un attore chiamato Terence. Al termine del cartone animato s'intuisce che Candy e Terence coroneranno il loro sogno d'amore, mentre a fine manga si presentisce l'esordio di una profonda love story fra Candy ed il suo caro amico Albert, che in realtà altri non è che colui che l'ha presa in adozione.
Sigla. Nella memoria di praticamente tutte le bambine italiane degli anni Ottanta è rimasta “Candy Candy”, sigla della serie televisiva omonima, interpretata dai Rocking Horse con ai cori i Fratelli Balestra. Tale sigla raggiunse la terza posizione dei singoli più acquistati nei negozi, forte di oltre cinquecentomila copie vendute! Era il tempo del vinile e dei mangiadischi, quei tipi di giradischi portatili nei quali la musica da ascoltare veniva introdotta mediante una fessura posizionata nell'involucro esterno.
Gadget. “Candy Candy” per tanti anni è stato un personaggio chiave nel mondo infantile, utilizzato per educare le ragazze ad un modello di femminilità simpatica, dolce e sbarazzina, ma al tempo stesso decisa ed intraprendente. Sono nate bambole con le sembianze di Candy Candy e mille gadget, articoli scolastici e figurine. Candy Candy era il mito della maggior parte delle bambine. Molte di loro, proprio come la loro beniamina, si ritrovavano a pensare che un giorno avrebbero fatto le infermiere.
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