Laurie Anderson scrive e dirige Heart of a Dog in omaggio a Lou Reed, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia

Laurie Anderson ha presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, Heart of a Dog. Il film, in concorso al Lido, parla dell'amore: la forza in grado di superare il dolore di un lutto.

Artista e compagna di una vita di Lou Reed, scomparso nel 2013, Laurie Anderson racconta che, in a Heart of a Dog, l'intenzione è quella di mostrare (almeno) parte della personalità e dell'energia di Lou Reed.

Arte, morte e vita s'intrecciano in un coraggioso film - documentario che mette insieme molte cose attraverso la spoken poetry: dai filmini in Super 8 (recuperati dall'infanzia), alle telecamere di sorveglianza che, dall'11 settembre in poi, hanno rivoluzionato la quotidianeità dei newyorchesi - al finale musicale accompagnato, ovviamente non a caso, dalle note della canzone Turning Time Around.

L'11 settembre segna una svolta importante: da crogiolo artistico aperto all'avanguardia, all'indomani dell'attentato, New York si risveglia fragile e ferita. La metropoli opta per un sistema di sorveglianza che ne snatura lo spirito, mentre continua ad alimentare il clima di sospetto facendo leva sulla paura (giustificata) dei suoi cittadini.

''L'idea della memoria è una delle cose principali del film'' - sottolinea Laurie Anderson all'Ansa - ''In questo film vi chiedo di guardare attraverso tanti punti di vista, non c'è un eroe ma ci sono tante storie e Lou Reed è parte integrante di esse. In un caso, anche attore perchè gli ho chiesto di interpretare il medico di un ospedale e lui si è divertito a farlo”.

Heart of a Dog parla anche della morte, un'esperienza universale che bussa, inevitabilmente prima o poi, in tutte le cose del mondo: un vero e proprio tabù negli Stati Uniti - spiega Laurie Anderson. Lo fa adottando la prospettiva di Lolabelle, l'amata rat terrier di famiglia, scomparsa cieca.

Heart of a Dog è un viaggio lungo significative citazioni, tra cui quelle dei filosofi Ludwig Wittgenstein e Kierkegaard (sulle pecche del linguaggio) e i principi della religione buddista.

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