La prostituzione nella letteratura
Daily / News - 19 February 2011 15:06
Dopo le vicende recenti sugli scandali delle escort, proponiamo una panoramica su come la loro figura è stata trattata in letteratura.
“– Cento lire, – pensò Fantina, – Ma dove posso trovare un mestiere da guadagnare cento soldi al giorno?... Via vendiamo il resto!... E la sventurata divenne prostituta”. (Victor Hugo)
Con il termine prostituzione si indica l'attività di chi offre prestazioni sessuali dietro pagamento di un corrispettivo in denaro. In questo periodo di donne che offrono il proprio corpo in cambio di benefici economici e di visibilità se ne sente parlare in abbondanza. Si fanno chiamare escort (forse perchè l'accezione in inglese dona un tocco di modernità), ma la loro attività resta sempre quella di prostituta.
Ma nella letteratura europea l'opinione pubblica che considerazione aveva della prostituta? E la donna intraprendeva questo mestiere per necessità, costrizione o per puro piacere? In Delitto e castigo di Fëdor Michajlovič Dostoevskij fondamentale sarà per Raskol'nikov l'inaspettato incontro con una povera giovane, Sonja, un'anima pura e pervasa di una fede sincera e profonda, costretta però a prostituirsi per mantenere la madre tisica e i fratelli. La giovane offre alla solitudine di Raskol'nikov la speranza e la carità della fede in Dio. Questo incontro sarà determinante per indurlo a costituirsi e ad accettare la pena. L'amore puro di Sonja per il protagonista la porterà a seguirlo fino in Siberia.
Giovanni Verga crea un personaggio trasgressivo di donna con La Lupa: è una donna quasi stregonesca e demoniaca con un'alta voracità sessuale, che non si fa scrupoli ad avere rapporti sessuali con il futuro marito della figlia. Il sesso per la protagonista è quasi una forma patologica, attività che compie né per piacere né per pagamento. Forse sperando di trovare in esso una cura al suo "male di vivere".
Confrontandoci con i giorni nostri, un libro che ha suscitato scalpore soprattutto per la crudezza con cui sono descritte in cui le prime esperienze sessuali della giovane protagonista, è 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa Panarello (2003).
Il romanzo è scritto sotto forma di diario a cui Melissa confida i suoi disagi interiori da adolescente e la delusione amorosa causata dal comportamento rude del suo primo ragazzo. I due hanno rapporti sempre freddi e quasi meccanici che finiscono per convincerla a donare il proprio corpo a chiunque lo chieda, quasi sempre in maniera violenta (chiedendo addirittura ad un amante di stuprarla), perché prima o poi qualcuno possa vedere la sete d'amore che c'è in lei.
Le motivazioni che hanno spinto le donne di questi romanzi a prostituirsi sono molteplici. Sfogare la propria sete di amore, salvare i propri cari dalla povertà, cercare l'approvazione del proprio corpo in cambiamento donandolo agli altri. Certo che se si volesse scrivere un libro sulle motivazioni che spingono una escort di oggi a concedere il proprio corpo, ci si impiegherebbe il tempo di cantare un motivetto spensierato di Apicella...
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