Intervista all'attore Alexandre Nguyen: dal film 'Life' a 'Valerian e la città dei mille pianeti'
Cinema / News - 27 March 2017 07:30
Mauxa ha intervistato Alexandre Nguyen, attore del film "Life - Non oltrepassare il limite" con Jake Gyllenhaal e Ryan Reynolds.
Life - Non oltrepassare il limite è il film di Daniel Espinosa con Jake Gyllenhaal, Rebecca Ferguson, Ryan Reynolds, Hiroyuki Sanada e Alexandre Nguyen.
La trama segue l’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale che deve effettuare esperimenti su un campione giunto da una sonda proveniente da Marte. L'equipaggio ha il compito di studiare il campione, che può essere la prima prova di vita extraterrestre. Ma lo studio evidenzia che l'organismo ha una forza imprevista, con elevata intelligenza. L’equipaggio è quindi intrappolato a bordo della ISS con l'organismo in rapida crescita: deve trovare il modo di eliminarlo prima che riesce a fuggire e decimare la Terra.
Mauxa ha intervistato Alexandre Nguyen, che racconta anche dei vari progetti in cui è coinvolto, fino a "Valerian e la città dei mille pianeti" di Luc Besson.
D. Alexandre, hai lavorato nel film "Life". Qual è il tuo ruolo?
Alexandre Nguyen. Ho avuto la possibilità di lavorare con un team straordinario e un regista fantastico. Il mio personaggio in “Life” interagisce con quello di Jordan (Jake Gyllenhaal) in una scena molto importante all'interno del film: non voglio svelare molto.
D. Sul set come è stato il rapporto di lavoro con il regista Daniel Espinosa?
A. N. È stata una grande esperienza lavorare con un grande e talentoso regista come Daniel. Sa quello che vuole e come ottenere il meglio dal suo cast. È davvero una persona precisa, chiara e comprende gli attori con cui lavora. Come in tutti i lavori di squadra, la fiducia è la chiave necessaria. Così, quando si comprende di avere inteso la sua regia, lui ti permette di esprimere te stesso attraverso il tuo personaggio: questo per un attore non ha prezzo.
D. Jake Gyllenhaal ha un ruolo fondamentale nel film.
A. N. Jake è un attore incredibile e una persona così disponibile. Era molto concentrato sul suo personaggio, ma anche molto gentile e aperto a discutere. Con il resto del cast purtroppo non ho avuto la possibilità di parlare o socializzare, a causa del nostro programma di lavoro diverso.
D. Il film racconta anche l'ambizione dell'uomo. Sei d'accordo?
A. N. "Life" esprime l'ambizione dell'uomo a "conquistare", cercare di capire ciò che non può e non lo sa ancora. Ma dal mio punto di vista racconta anche la paura dell'essere umano, l'ignoto, il timore di cose che non puoi controllare. Gli esseri umani tendono ad essere curiosi, sempre alla ricerca di risposte alle domande, che ovviamente non sempre abbiamo.
D. Se potessi vivere nel futuro, qual è la prima cosa che faresti?
A. N. Buona domanda... ehm, io in realtà non lo so! Cosa farei se potessi? È difficile. Domani è già troppo lontano per me, io sono il tipo di persona che preferisce vivere nel presente.
D. Hai lavorato anche in "Valerian and the City of a Thousand Planets” di Luc Besson. Ci può dare qualche notizia sul film?
A. N. In questo film interpreto un delegato giapponese. È stato un grande progetto, con molti set, costumi. Tutto era molto surreale tanto che il tempo sembrava fermarsi. Potevamo anche facilmente credere di essere da qualche altra parte, che vivevamo in un'altra galassia o universo, viaggiare a bordo di un veicolo spaziale. Un momento che si staglia nella mia mente era il mio ultimo giorno di ripresa. Dopo l'ultimo ciak, il regista Luc Besson ha voluto fare una foto della "delegazione giapponese" da mettere sul suo profilo Instagram: gli altri due attori erano già in posa, ma poiché ero sul lato opposto e tutto il team era indaffarato, non me ne sono accorto. Luc mi ha urlato: "Alex ... vuoi essere licenziato?”. Ho risposto: "Ma il film è finito" e lui con il sarcasmo: “Allora, vuoi essere licenziato”. Luc sarà sempre Luc, ha un grande senso dell’umorismo.
D. Da recenti interviste che ho fatto, è emerso che molti attori fanno coincidere la vita privata con la carriera. Anche per te è così?
A. N. Quando vivevo a Parigi, i miei giorni erano pieni di studio, con incontri con il mio insegnante di recitazione Carole Proszowski. Poi c’era lo sviluppo di script, idee con i miei amici. Coscienziosamente o in maniera anche inconscia, posso dire che la mia vita sia svolta sotto l'aspetto della mia carriera.
Naturalmente, quando non lavoro mi piace andare con la mia ragazza in vacanza, guidare la mia vecchia moto, guardare film, cucinare, trascorrere del tempo con lei e i miei amici. Uno dei miei posti preferiti per rilassarmi a Parigi dopo un grande giorno è "Le Calbar”, dove si è sempre ben accolti, con allettante musica, ottimi cocktail - con moderazione - bella gente.
Qual è il suo prossimo progetto?
A. N. Attualmente sto lavorando ad un ruolo in una serie televisiva chiamata "18 – Clash of futures”. Interpretò Ai Quoc Nguyen, meglio conosciuto come Ho Chi Minh: le riprese inizieranno nel mese di aprile.
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